Testo di Beatrice Granucci e Edoardo Abruzzese – foto di Edoardo Abruzzese –

Non è facile che accada: essere folgorati da un pensiero, da una parola, da una immagine… reale e avvertire che qualcosa immediatamente non è più come prima!

La Primavera di Botticelli, l’Inno alla Gioia, l’elicrisio del Cammino di Santa Barbara.

Di che cosa stiamo parlando?

Del capogiro emotivo di uno tsunami di viaggiatori e vacanzieri sbracati, spesso maleducati, che invadono le nostre città d’arte dove il silenzio e l’ascolto sono parole sconosciute.

Le note di Shiller divenute l’Inno dell’Europa Unita: un sogno oscurato dal rumore devastante dei missili e dei droni.

E poi ecco che, sotto l’egida dell’Unesco, compare il Cammino di Santa Barbara e qualcosa non è più come prima appariva!

Un cammino di 500 chilometri: un itinerario storico, culturale e religioso nel Parco Geominerario Storico ambientale della Sardegna, lungo gli antichi cammini minerari del sud ovest della terra più antica d’Italia, tra mare, monti, miniere attraverso 8.000 anni di storia.

E nel silenzio, assoluto, la Natura parla!

Un’esperienza unica di scoperta delle meraviglie della biodiversità.

Questi ecosistemi sono una preziosa risorsa naturale, rappresentano veri e propri scrigni di straordinaria ricchezza biologica.

Dalle foreste mediterranee alle praterie fiorite, dalle dune costiere alle maestose scogliere, questa zona della Sardegna offre una varietà di habitat che ospitano una ricchezza di specie vegetali e animali. Le sue foreste custodiscono segreti antichi, le praterie fiorite catturano lo sguardo con colori vibranti, le dune costiere si ergono come monumenti naturali e le scogliere offrono rifugio a una miriade di creature marine.

Una endovena di vita e di vitalità! Ma proprio in quanto tale non può restare un episodio, non ha senso ritirarci in un isolamento dorato, in un contesto idealizzato senza emozioni e senza storia.

Ogni essere umano ha diritto al proprio “giardino” dove ritrovare in miniatura i problemi dell’universo e dove renderci conto di quanto la mente umana sia inadeguata a comprenderne in pienezza tutti i misteri.