testo e foto di Edoardo Abruzzese –

Raccontare mare nostrum… un’impresa, indubbiamente tanto impegnativa quanto piacevole!

Perché non è un mare come gli altri, è piuttosto un sistema, e se parliamo di regione , è una regione dell’anima!

Dove la terra finisce, ma la terra non finisce… non si ferma ad una barriera di acque, semplicemente si trasforma in una specie di continente acquatico: dalla Grecia alla Spagna, dalla Costa Azzurra all’Africa, mare nostrum è una categoria del pensiero!

Ma non è questa la sede per affrontare tutti gli aspetti della culla della civiltà classica, dei suoi confini, del nomadismo dei suoi popoli.

Io, oggi, a ventisei anni, sento di appartenere a questo mare: sono mediterraneo!

Mi vengono in mente le parole di un poeta tunisino, Mouncef Ghachem, un cantore del mare “…quando partono i pescatori con il loro corteo di barche… come le carovane nel deserto… perché deserto e mare hanno un orizzonte infinito”!

Ecco, allora… se i tir solcano le onde: sono le autostrade del mare!

Ci avevano già pensato i Fenici, Giulio Cesare fa della logistica navale il punto di forza per le incursioni in Europa, Napoleone forse non lo aveva capito bene, al contrario della Gran Bretagna che sul mare ha costruito e difeso per secoli un impero.

Sono occorsi molti secoli, ma finalmente anche l’Italia del ventunesimo secolo ha riscoperto il valore delle autostrade del mare. Le merci viaggiano veloci, i costi si riducono e l’ambiente respira!

Ma è l’impegno dell’armamento, l’adeguamento dei porti, la maturazione culturale delle società di trasporto e della burocrazia nazionale a fare la differenza!

Dove la terra finisce…, ma la terra non deve finire, anzi, perché occorre che proprio il porto, anello di congiunzione tra la terra e il mare, si doti di infrastrutture sempre più adeguate e di servizi all’avanguardia!

Quanta acqua deve ancora passare!

Intanto io continuo la narrazione… impreziosita dall’esperienza: la rotta Livorno Olbia.

Il presidente della Rete Autostrade del Mare solo recentemente ha potuto annunciare che Bruxelles ha ratificato un contributo agli armatori che incentivano il trasporto marittimo di cabotaggio in alternativa al trasporto su strada. Un traguardo raggiunto grazie all’impegno della Confederazione Italiana degli armatori capitanata da Manuel Grimaldi che da anni si batte a livello nazionale e internazionale per lo sviluppo del trasporto marittimo.

Grimaldi: un nome una garanzia.. nel mondo: un impegno indirizzato a navi sempre più efficienti, con caratteristiche ecologiche di alto livello.

Un esempio? La Grande Torino, lunga 199,90 metri, larga 36,45 metri, con una stazza lorda di 65.255 tonnellate e una velocità di crociera di 19 nodi; quattro ponti mobili, due rampe di accesso, motore Man Energy Solutions a controllo elettronico e scrubber per l’abbattimento delle emissioni di ossido di zolfo: un gioiello all’insegna della innovazione tecnologica, della qualità e della sostenibilità.

Da non dimenticare, poi, che il Gruppo Grimaldi è in Europa primo in classifica per volume di trasporto merci nel Mediterraneo verso la Spagna, il nord e l’ovest dell’Africa, la Grecia, il Montenegro e naturalmente la Francia.

Mare nostrum! Un mosaico di diversità che rappresentano la sua ricchezza e la sua identità, una ricchezza di differenze dove la parola scambio acquista valore universale e la traduce in garanzia di pace e strumento di sviluppo sostenibile: le autostrade del mare e Grimaldi Lines lo rendono possibile !

Voglio concludere con le parole di Elena Postigo (…)” Mare nostrum, con tutti i suoi tesori costituisce una specie di vaccino che ha in sé l’antidoto al malessere di vivere; tesori da conservare, accrescere e fare apprezzare (…)”

Io ho cercato di farlo!

Dida foto:

immagine in evidenza e selezione immagini: Grimaldi Lines Livorno porto – 4/3/2019
prima immagine interno testo: Grimaldi Lines – Olbia (SS) ingresso porto – 5/3/2019

Link al reportage completo “Mare  Nostrum Awards” :

https://drive.google.com/drive/folders/1xZulGzTaxkVsDPnG_C-9PzQiOrGetku6?usp=sharing