– servizio a cura di Giuseppe Ponterio – foto di Edoardo Abruzzese

L’Ecomuseo della Montagna Fiorentina, che si estende tra i Comuni di Pelago, Rufina, Reggello, Pontassieve e Londa, in collaborazione con TeFFIt (Terapie Forestali in Foreste Italiane) e in convenzione con il corso di laurea in Scienze della Montagna dell’Università della Tuscia, ha sviluppato un protocollo per realizzare una serie di uscite con l’obiettivo di trasmettere l’approccio alla Terapia Forestale e permettere a chi volesse, di ripetere in autonomia tale pratica su uno specifico percorso.
Ma di che cosa si tratta?
Allontanarsi dagli schemi della città per ritrovare nell’ambiente naturale uno stato psicofisico ottimale, è lo scopo delle “Terapie Forestali”. Degli effetti benefici che hanno sull’uomo, ne ha parlato recentemente in un’intervista la dottoressa Fiammetta Piras, coordinatrice del Comitato Tecnico Scientifico della rete TeFFIt . Si tratta di un termine formalmente definito nel 2019, all’interno dell’International Handbook of Forest Therapy. Nel manuale, sono raccolte numerose osservazioni scientifiche di ricercatori dedicati in ambiti diversi: ortoterapia, tipologie di esercizi fisici in parchi urbani e anche l’”immersione in foreste”. Il termine è la traduzione italiana del vocabolo giapponese Shinrin-Yoku e sta ad indicare un’attività che consiste nell’entrare in contatto con la natura, allineando mente e corpo in un sistema di energia circolare.
Una sorta di medicina integrativa a tutti gli effetti, come spiega Fiammetta Piras.
Il territorio del Levante Fiorentino, così ricco di patrimonio forestale offre innumerevoli opportunità per rinsaldare il rapporto, anche terapeutico, tral’uomo e l’albero.
Nel Comune di Reggello, nella Riserva biogenetica di Vallombrosa, è possibile percorrere l’anello dei “giganti”. Sono gli alberi più alti d’Italia, abeti di Douglas, alcuni superano i sessanta metri d’altezza e tre di circonferenza. Qui è la natura che ridefinisce le gerarchie!
Eppure, per evitare drammatiche conseguenze, l’uomo e l’ambiente hanno bisogno di sostenersi reciprocamente. La regione Toscana ha pubblicato recentementeun bando da 11, 6 milioni di euro destinato a proprietari di aree boschive, sia pubblici che privati, per preservarne e migliorarne la funzionalità. Le domande possono essere presentate fino al 29 aprile mediante il sistema informativo di Artea.
A proposito di alberi e benessere, la sostenibilità del territorio è fondamentale anche per il PEFC, Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale. Nato in Italia nel 2001, attivo a livello internazionale, è un ente normatore che definisce quali linee guida debbano essere rispettate affinché un proprietario, pubblico o privato di una zona boschiva, possa ottenere per il proprio lotto la certificazione. Quest’ultima, assicura che il commercio di legno e prodotti della foresta sono stati gestiti in modo sostenibile. Tuttavia ogni cinque anni è previsto il rinnovo della certificazione, che può essere revocata qualora i parametri non fossero più rispettati.
Nel solo territorio del levante fiorentino, nell’area che comprende i comuni di Londa, San Godenzo e Dicomano, ben 1.405 ettari di foreste sono certificati!