– a cura della redazione di OrientePress –

Cooperative di comunità! Di che cosa si tratta?

Sono cooperative di cittadini, di solito gli abitanti di uno stesso borgo, che si mettono insieme per produrre beni e servizi per la loro comunità.

Costituito di recente il Libro Verde sull’economia collaborativa:un’agenda per sosteneree definire un tipo di economia sulla quale pensiamo che il governo locale possa giocare un ruolo decisivo e per la quale occorre costruire una cornice di politica pubblica ancor prima che regolazioni.

Si tratta di un’economia che è tanto analogica quanto digitale, che è attenta agli impatti sociali quanto a quelli economici, che è fedele alle vocazioni o specializzazioni locali molto più che ai grandi trend globali.

È un’economia che è anche strumento di coesione sociale, che è occasione per creare capacità e valore all’interno delle comunità locali. È un’economia che riconosce il valore non solo del profitto ma anche delle relazioni che crea e del benessere sociale che produce.

Ecco un altro passo concreto in questa direzione: la giunta regionale toscana ha dato il via libera ad un bando da 400 mila euro per le cooperative di comunità.

Il bando si rivolge a cooperative di comunità che hanno dimensioni di piccole e medie imprese, hanno sede in Toscana e operano in territori montani o comunque marginali. Il contributo potrà coprire fino al 70 per cento delle spese del progetto, da un minimo di 5.000 euro fino ad un massimo di 15.000. Le cooperative possono essere già costituite o da costituire. L’importante è che chi riceve i contributi non ne abbia avuti, da enti pubblici, per altri 200 mila negli ultimi tre anni. Alla valutazione tecnica delle domande seguirà una procedura di negoziazione tra i richiedenti, la Regione Toscana e una commissione di cui potranno fare parte i Comuni, esperti delle centrali cooperative od associazioni, per verificare la capacità di coinvolgimento dei progetti.

Le cooperative di comunità possono aiutare a ridare slancio e mettere insieme attività economiche che da sole non hanno più la forza per andare avanti. Possono servire anche a difendere paesaggio e ambiente, oltre a sostenere lo sviluppo economico di realtà marginali. Sono lo strumento giusto, in determinati contesti, per rilanciare servizi, anche pubblici, che mancano o sono venuti meno, oltre a contrastare lo spopolamento di piccoli borghi.

E allora, borghi delle Terre del Levante Fiorentino, che cosa aspettate?