A cura della redazione di OrientePress – La selenite è un minerale, che grazie al lavoro di intarsio di mani esperte, colla e pigmenti colorati, dà vita ad incredibili manufatti. La scagliola, anche detta mèschia, conosciuta dai tempi antichi per impreziosire architetture nell’arte sacra è entrata a far parte dell’artigianato fiorentino negli ultimi cinquant’anni grazie a Bianco Bianchi, artista-artigiano di Pontassieve, a tal punto appassionato da aver dedicato a quest’arte tutta la sua vita. Dalla produzione di oggetti d’arredo in scagliola al restauro e alla raccolta di prestigiosi pezzi antichi. A lui e alla sua incredibile collezione, ad oggi considerata la più completa esistente (circa 130 pezzi, dal XVII al XIX secolo),  l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e l’Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte rendono omaggio con la rassegna “Alchimie di colori”, L’arte della Scagliola – La collezione Bianco Bianchi di antiche scagliole dal XVII al XIX secolo, mostra a cura di Silvia Botticelli e Modestino Romagnolo, evento visitabile dal 19 ottobre 2012 al 6 gennaio 2013 nelle sale dello Spazio Mostre dell’Ente in Via Bufalini 6 a Firenze.

Evento artistico e culturale di grande interesse, la rassegna autunnale intende far riscoprire il fascino e la bellezza di un’antica tradizione artigiana detta della “pietra di luna”, profondamente legata al territorio italiano e toscano, e lo fa grazie all’esposizione dei pezzi più significativi raccolti dal Maestro Bianco Bianchi. Accanto ad una trentina di esemplari d’epoca antica ci sono anche i manufatti contemporanei realizzati da Alessandro ed Elisabetta Bianchi (figli di Bianco ed eredi fedeli di segreti ed insegnamenti paterni) che, con passione e completa adesione alla pura tradizione artigianale, continuano con successo a praticare l’arte della scagliola. Per avvicinare le nuove generazioni alla comprensione della tecnica che rende possibile quest’arte, la mostra prevede al suo interno una piccola sezione didattica; uno spazio dove i visitatori, in particolar modo studenti e scolaresche, hanno modo di vedere i materiali utilizzati e le varie fasi esecutive necessarie per la realizzazione dei manufatti in scagliola.

“La famiglia Bianchi – osserva il professor Giampiero Maracchi, vicepresidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e presidente dell’Osservatorio dei Mestieri d’Arte (OmA) – ha saputo tramandare l’arte della lavorazione della scagliola e trasferire questo sapere che è anche patrimonio familiare a livello internazionale”.
“Per noi è un’eccellenza del territorio – afferma l’Assessore alle politiche culturali del Comune di Pontassieve Alessandro Sarti – una tradizione familiare testimone dell’amore e della passione che oggetti speciali come quelli in mostra sanno trasmettere. Il lavoro della famiglia Bianchi è un esempio dell’artigianato di qualità della nostra Regione, un’arte preziosa, un marchio che tutto il mondo ci invidia”. 

 Per riportare Firenze al centro di un nuovo Grand Tour degli amanti dell’arte che cercano un oggetto unico per la propria dimora ci voleva la passione di un impiegato amante della pittura che per dieci anni ( sul finire degli anni Quaranta) dedica il suo tempo libero a cercare la formula giusta per gli impasti di scagliola, lavorando sul tavolo di casa. Si accorge della sua maestria il figlio dello scrittore Giuseppe Prezzolini e Bianco Bianchi, l’impiegato-artista, diventa famoso negli Stati Uniti e poi in Italia. Lasciato il lavoro, Bianchi si dedica completamente alla scagliola, sia raccogliendo pezzi d’epoca che producendone di nuovi. Oggi i figli Alessandro ed Elisabetta, insieme a pochi collaboratori continuano a produrre capolavori con la stessa antica procedura nel laboratorio di Pontassieve e ad esporre i propri lavori nello show-room in Via Maggio a Firenze. Nel laboratorio si continuano a restaurare opere d’epoca e a produrre pezzi unici tra cui tavoli, pannelli ed oggettistica che finiscono nelle case più belle del mondo. Come quel tavolo in scagliola con la testa di Medusa realizzato per la villa di Gianni Versace che ispirò lo stilista in cerca di un logo per le sue collezioni, oppure come i tavoli presenti nelle collezioni di Kensington Palace a Londra, di De Balkany a Parigi, del Sultano del Brunei e dell’Hotel Pierre a New York.

Ente Cassa di Risparmio di Firenze/ Spazio Mostre
Via Bufalini, 6 – Firenze
Dal 18 ottobre 2012 al 6 gennaio 2013
Da lunedì a venerdì 9.00-19.00
Sabato e domenica 10-13.00 – 15.00-19.00
Ingresso libero
INFO e prenotazioni visite guidate gratuite su prenotazione (min. 5 persone) Tel. 055. 5384964/5
staff@osservatoriomestieridarte.it