– a cura della redazione di OrientePress –

Perchè un territorio come quello del Levante Fiorentino dove non mancano istituzioni forestali di eccellenza, come la Foresta Modello, il Parco delle Foreste Casentinesi o  il Centro di Formazione Forestale di Rincine, non ha partecipato al concorso ideato da Legambiente e PEFC Italia (sezione nazionale dello schema di certificazione più diffuso al mondo per la gestione forestale sostenibile) con il patrocinio di Anci e Ministero dell’Ambiente per valorizzare alcune delle iniziative più originali e virtuose a tutela del nostro patrimonio forestale?

Un premio al genio italiano applicato al nostro patrimonio boschivo. Tante idee ed esperienze con un unico filo conduttore: produrre ricchezza economica tutelando al tempo stesso i territori collinari e montani, spesso sottovalutati nelle scelte degli amministratori pubblici locali e nazionali. Con questi obiettivi sono stati conferiti a Roma, nella sede del Corpo Forestale dello Stato, i Premi Comunità Forestali Sostenibili.

Al concorso hanno preso parte 34 progetti ideati da 29 realtà (aziende, cooperative, consorzi, scuole, Ong, enti di ricerca ed enti pubblici) distribuite in 13 regioni.

Quattro gli ambiti dei premi: gestione forestale, filiera, prodotto e comunicazione. Scorrendo le iniziative premiate con i riconoscimenti, decisi da una giuria composta da rappresentanti delle istituzioni organizzatrici, si capisce quanto diversi siano gli ambiti coinvolti nella gestione forestale e quanto versatile sia la materia prima offerta dai nostri boschi: finestre biologiche, produzione di farina di castagne, bastoni da passeggio, clavicembali, aste di vendita di legname telematiche, campagne di comunicazione innovative.

Quello forestale – osserva Maria Cristina D’Orlando, presidente PEFC Italia – è uno dei settori che rappresenta in modo più lampante i vantaggi insiti nell’attivare uno sviluppo sostenibile basato su risorse locali e rinnovabili, fornendo prodotti naturali lungo tutta la filiera bosco-legno e integrandosi facilmente con l’agricoltura estensiva, biologica e con il turismo del territorio. Possiamo vantare numerosi esempi di gestione forestale di alta qualità, che testimoniano come sia possibile rendere compatibili valorizzazione economica da un lato e tutela dei valori sociali e ambientali dall’altro. Ma sono necessarie risorse, strutture e formazione. Con questa iniziativa, abbiamo voluto rafforzare le filiere virtuose, indicare una direzione da intraprendere, offrire esempi da conoscere e replicare, prima tra tutte le realtà certificate PEFC, che rappresentano l’8% del bosco nazionale e ben 920 aziende del settore carta e legno”.

Questo evento – dichiara Andrea Olivero, viceministro Mipaaf – giunge alla fine di un forte impegno profuso per dare riconoscimento a chi ha lavorato in questi anni per dare valore al settore forestale. Da una visione museale del territorio occorre ripensare una gestione attiva e sostenibile, anche in virtù degli impegni presi con la Cop21: le comunità sono al centro di questa gestione, è significativo che il premio sia stato proprio chiamato così”.

Il viceministro ha poi sottolineato l’impegno del governo ad utilizzare la delega ricevuta dal Parlamento per la revisione delle normative: “La filiera del legno in Italia è matura. Non sprecheremo l’occasione offerta dalla legge delega perché la consideriamo strategica e andremo fino in fondo. Il tema della gestione forestale sostenibile è complesso. Ecco perché sarà importante un iter condiviso. Per questo convocheremo gli Stati Generali delle foreste.

Vogliamo farne parte o i nostri boschi non sono abbastanza accreditati ( per usare un eufemismo!) ?