di  Mariantonietta Rasulo – La Corte di Cassazione ha nuovamente ribadito con la sentenza n.3756 del marzo scorso che la tassa sui rifiuti (Tia) non è una tassa, ma un contributo quindi non soggetto ad Iva.

Quindi chi ha pagato l’Iva sulla Tia ha diritto al rimborso.

Malgrado la notizia non sia nuova, nonostante la prima sentenza positiva della Corte sono pochissimi ancora i cittadini che lo hanno richiesto.

Sono oltre sei milioni le famiglie (pari a circa 17 milioni di cittadini) residenti in ben 1182 comuni italiani, che dal 1999 al 2008 hanno dovuto pagare l’Iva di troppo sulla “tassa” sui rifiuti e che oggi devono avere indietro quanto versato in più del dovuto.

Vorrà dire qualcosa? Forse è il pensiero che si tratti dell’ennesima bufala per continuare a tenere tranquille le persone per bene.

Questa volta non è così!

Che cosa fare?

Prima di tutto accertarsi che nel Comune della propria residenza  la Tia  abbia sostituito la vecchia Tarsu; controllare poi di essere in possesso di tutte le fatture dalle quali risulti l’addebito dell’Iva.

Fatto questo rivolgersi ad Adconsum altrimenti è possibile scaricare su vari siti e blog il modulo  di richiesta rimborso della Tia per inoltrarlo all’azienda o al Comune che emette le bollette.

 

Poi… non resta che attendere!