di Jacopo Zucchini – “Guttuso, Manzù e le memorie di una resistente borghese” con questa esposizione la collezione La Colonna si svela nuovamente.
Dal 25 aprile al 2 giugno 2015 all’interno dello spazio denominato “la Bottega del Ghiberti”, in piazza Ghiberti, il Comune di Pelago  presenta  al pubblico il grande patrimonio concessogli in comodato gratuito dalla famiglia Ubaldi-Ingrosso, l’intera collezione La Colonna: 262 opere pittoriche ed altro materiale risalente alla corrente artistica del realismo italiano.
Non potendo ancora esporre l’intera collezione, Pelago ne presenta una selezione che è comunque di grande prestigio; tema della mostra sono i 70 anni trascorsi dalla fine  della “resistenza” che ricorre proprio il giorno dell’inaugurazione.
E’ un’occasione per ricordare la forza straordinaria che animò gli uomini e le donne che lottarono per la libertà combattendo una schiavitù fisica, ma anche psicologica. E le 22 opere in mostra rappresentano aspetti diversi di quella che poi è diventata la “liberazione”.
La preview ha luogo lunedì 13 aprile alle 18 al Museo Novecento di Firenze alla presenza di Paolo Rusconi della Fondazione “Corrente” di Milano.

L’opera più imponente e  più significativa in mostra è Grecia 1952 anche conosciuta come Fucilazione dei patrioti o Fucilazione di Nicola Beloyannis, di Renato Guttuso, che, viste le notevoli dimensioni, viene esposta nella sala del consiglio comunale, situata sempre nel cuore del centro storico pelaghese, fino a domenica 3 maggio 2015.
Si tratta di una delle più significative espressioni del Guttuso realista degli anni 50, un’opera nella quale la partecipazione umana ed emotiva tocca  livelli assai profondi.

Nella “Bottega del Ghiberti” si trovano altre tre sezioni della mostra: la prima ha come titolo “Memorie di una resistente borghese” perché questo era il titolo originale del libro “La grande razzia- testimonianze 1943-1945” scritto proprio da Renata Usiglio, che ha dato vita all’intera  collezione. Qui la Usiglio raccoglie i suoi ricordi di partigiana e per illustrare l’opera l’autrice chiese aiuto a Bruno Caruso. E’ stata ricreata l’opprimente calotta fascista che pesava su Roma e dalla quale emergono gli episodi vissuti dalla stessa Renata impegnata nella resistenza attiva ma anche culturale. Ma c’è di più.
Nel libro fu inclusa un’illustrazione realizzata da Tullio Costa raffigurante un partigiano amico di Renata, Bruno Caruso si oppose a tale inserimento e riuscì ad ottenere dall’editore che da tutte le copie fossero tagliate le pagine con il disegno di Costa. In occasione della mostra, per diretto volere dei signori Ubaldi-Ingrosso, viene ripubblicato il libro con il titolo pensato da Renata Usiglio ovvero “Memorie di una resistente borghese” con all’interno l’illustrazione di Costa.

Nella seconda sezione il protagonista è Giacomo Manzù e le illustrazioni che l’artista ha creato per la raccolta di poesie di Salvatore Quasimodo “Il falso e il vero verde”. Anche in questo caso il poeta parla della guerra e lo stesso fa l’artista, in mostra  4 delle 70 litografie realizzate da Manzù per illustrare la raccolta di Quasimodo. Infine l’ultima sezione “Vivere la resistenza” raccoglie opere di autori vari che cercano di ricostruire la realtà quotidiana dei “resistenti”.
Tra gli artisti segnaliamo Federica Galli, Carlo Cattaneo, Mucchi, Vittorio Tavernari e Mario Baldi.

Questo percorso espositivo oltre ad essere un’occasione per vedere  capolavori  inediti del realismo italiano è anche un’ulteriore occasione per tenere viva e consolidare nella nostra memoria quel periodo della nostra storia che  va sotto il nome di  “Resistenza”.

L’iniziale maiuscola è di dovere!!! .