di Claudio Molinelli – La Sala delle Colonne, nel palazzo comunale di Pontassieve, ospita fino al 14 dicembre 2014 “In principio fu Eva… e poi?”evento espositivo di Lea Monetti, scultrice e pittrice fiorentina di fama internazionale che lavora tra Firenze, Pietrasanta e la Maremma.

L’esposizione è costituita da sedici sculture che rappresentano la donna di oggi attraverso il mito e l’allegoria, l’Eva mitica e l’Eva del 2000, il mito della peccatrice e la coscienza della condizione femminile.

Vittorio Sgarbi, nell’introdurre la mostra col suo consueto stile pirotecnico, definisce il profilo della Monetti inquadrandola nel panorama artistico italiano contemporaneo:

La mia presenza qui è un paradosso se pensiamo che nel catalogo della mostra è assente proprio la parte dell’introduzione critica; questo perché l’autrice afferma di prediligere l’incontro a due, cioè quello tra la sua opera e lo spettatore. Quando pensiamo all’arte ci riferiamo a qualcosa che dona una sensazione di bellezza; l’arte contemporanea, così come la conosciamo oggi, introduce invece elementi dissonanti e, dall’orinatoio di Duchamp in poi, queste provocazioni sono state “adottate “ da molta parte della critica. Lea Monetti concepisce un’opera d’arte normale, rispettosa dell’integrità della figura umana, nel solco del suo maestro Pietro Annigoni, maestro del ‘900 dimenticato dalla critica, proprio in quanto disegnatore classico. La Monetti è rigorosamente e orgogliosamente contro le mode, e perciò la critica l’ha guardata con sospetto; le sue sono opere che sembrano d’un altro tempo, piene d’armonia e idealismo. Le sue figure femminili molto classiche parlano da sole e testimoniano una sorta di “anacronismo presente”, dimostrando che è lecito muoversi all’interno della tradizione, nel solco di Moschi, Antonio Berti, Vangi. In questa mostra, nelle forme plastiche dell’artista lo spettatore può trovare sentimenti, affetti, tenerezze umane”.

Lea Monetti chiarisce alcuni aspetti dell’esposizione e della sua creatività: “ La decisione di rimanere nel figurativo è stata per me sofferta; ma la strada dell’avanguardia mi sembrava un vicolo cieco, a me piace vivere la creazione ricavandone piacere. Ciò che ricerco non è fare belle figurine ma restituire l’umanità; non perseguo la bellezza fisica ma cerco di creare sculture che abbiano respiro umano e raffigurare persone mature, che hanno scritto addosso la loro vita. La mia Eva rappresenta la donna concreta che si contrappone al mito; per me Eva è innocente e reagisce a questo atavico senso di colpa che pesa sulle sue spalle”.

La visita della mostra conferma la sensazione di levità ed eleganza trasmesse dalle sculture bronzee, busti e teste femminili, adolescenti con uva, melograno, lucertole (raffigurazione delle 3 grazie), donne incinte. L’installazione centrale, emblematica dell’esposizione, mette a confronto due sculture in una sorta di dialogo muto e sofferto, la “Eva mitica”, seduta pensierosa sul mucchio di mele morsicate, e L’”Eva 2000” seduta su una teca di vetro che contiene gli oggetti quotidiani, scarpe, profumi. Una pergamena che contiene un testo della psicologa Maria Rita Parsi riassume pienamente il senso dell’esposizione con queste parole: “Io sono Eva signore/ anche senza figli/ perché una donna/ anche con la mente è Madre/ e il grembo delle sue idee/ dà Vita ad ogni creazione”.

“In principio fu Eva…e poi?” di Lea Monetti, fino al 14 dicembre 2014, Sala delle Colonne, Palazzo Comunale, Via Tanzini 30, Pontassieve (FI).

Orario:

martedì, mercoledì, giovedì, sabato, domenica: 16-19, venerdì :9,30-12,30, lunedì chiuso.

ingresso libero

Info: Dipartimento Cultura, comune di Pontassieve, tel. 055 8360343 – 055 8360265 www.comune.pontassieve.fi.it/cultura – cultura@comune.pontassieve.fi.it