– di Nadia Fondelli –

E’ una svedese la vincitrice del Premio nazionale I profumi di Boboli 2016 – fragranze di fieno. Firenze continua così la sua tradizione artigianale profumiera da Caterina dei Medici all’oggi. La proclamazione avvenuta a Villa Arrivabene alla presenza del Presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi.

Da un’idea dell‘Associazione I profumi di Boboli è nato a Firenze, col patrocinio del Comune, un premio nazionale dedicato ai talenti olfattivi.
Una novità che riporta la città del giglio al centro dell’arte profumiera mondiale. Quella stessa alta artigianalità che da qui è partita alla corte di Caterina alla conquista di Parigi e del mondo qui oggi ritorna.

Non a caso a Firenze esistono ancora oggi tanti “nasi” importanti; creativi artigianali di fama mondiale che fuori dalle griffe del profumo “da catena di montaggio” operano all’ombra di quelli che furono i giardini officinali delle spezierie medicee.

Non è un caso neppure che a Firenze sia stato da poco inaugurato anche un percorso turistico odoroso alla scoperta di antiche botteghe ed erboristerie e non è un caso infine che abbia sede a Firenze nei prestigiosi spazi di quella che è dal 1700 una spezieria la Scuola Italiana del Profumo diretta dalla Dottoressa Fernanda Russo.

Il fieno con tutte le sue valenze evocative, non solo emozionali primordiali ma anche ecosostenibili, è stato il tema protagonista intorno a cui i giovani e talentuosi nasi si sono dovuti confrontare.
Quattro i parametri usati per decretare, fra i sei finalisti, il vincitore così come illustrato dal presidente di giuria Giovanni Di Massimo titolare delle Antiche Profumerie Spezierie Palazzo Vecchio.
La capacità di interpretare il tema, la persistenza, le qualità evocative intrinseche, il racconto della scheda tecnica.
Un’impresa non facile per gli oltre sessanta aspiranti. Il fieno è elemento primordiale della memoria. Chi non ha mai provato a sdraiarsi sul fieno appena tagliato?
Non solo. Il fieno è al primo posto della catena alimentare, è profumo diverso che cambia da crinale a crinale da zona a zona.

E perché fieno doveva essere fino in fondo, nel corso della premiazione finale anche le Dolomiti più autentiche con l’antica cultura ladina, rappresentata dal performer Simon Kostner e dal Direttore dell’Istituto Ladino “Micurà de Rù” Leander Moroder, erano presenti con una narrazione che fra il “lusco e il brusco” ha condotto sulle montagne, all’interno dei masi, a vivere quell’aria genuina di alpeggio e fieno appena tagliato.

Quel fieno che ha evocato emozioni anche nei flaconi finalisti che hanno messo in serio imbarazzo la giuria di tecnici che un vincitore dovevano pur decretare.
Sul filo di lana si è aggiudicata il premio e l’opportunità di veder produrre e vendere le prime cento bottigliette della sua creazione dalle antiche profumerie Ponte Vecchio la svedese Kerstin Stromberg, una vincitrice internazionale per un ambasciatore privilegiato del made in Florence. Il profumo di “fieno” del concorso I Profumi di Boboli.

Un premio che dona prestigio a Firenze esaltando le sue grandi tradizioni d’eccellenza artigianale.