– servizio di Edoardo Abruzzese –

E’ in corso, e si protrae fino al 5 novembre prossimo, la terza edizione del Festival dell’Italia Gentile che anima Palazzo Vecchio e i Quartieri, tra biblioteche, musei, piazze, parchi, palazzi storici e scuole.

Iniziative, tavole rotonde, concerti, laboratori ed eventi diffusi per grandi e piccoli, con accesso libero e gratuito, e alcuni fruibili in diretta streaming dai canali ufficiali del Comune di Firenze, permettono di approfondire il tema della gentilezza come valore nei più diversi ambiti: dal mondo dell’economia e dell’impresa a quello della salute, del benessere, dell’educazione, del dialogo interreligioso, dell’arte, della cultura e dell’ambiente.

Mai come in questo momento una sana riflessione sul tema del ruolo fondamentale della gentilezza nei rapporti umani è di fondamentale importanza.

Prima di tutto penso che l’idea di gentilezza richiami immediatamente quella di altruismo e l’altruismo richiama quella di cooperazione. Sappiamo benissimo quanto la cooperazione tra i membri di una specie sia imprescindibile per garantirne la sopravvivenza: connetterci con gli altri, attraverso atti gentili, ci consente di soddisfare i nostri bisogni psicologici di base, di relazione e di appartenenza.

La gentilezza ha dunque effetti positivi a livello sociale, e di questo siamo pienamente a conoscenza, anche se talvolta preferiamo dimenticarlo.

Ricordiamoci l’ultima volta in cui abbiamo compiuto un atto gentile, probabilmente ci sentiamo subito meglio, avvertiremmo un senso di soddisfazione, un “bagliore caldo” che accende i nostri sistemi di ricompensa del cervello: la gentilezza non solo fa bene, ma ci fa anche bene!

Compiere atti di gentilezza può aumentare la soddisfazione per la vita, l’umore positivo e l’accettazione da parte dei pari: può stimolare il rilascio di serotonina e ossitocina, riducendo così il senso di paura e di ansia.

Nel caso, poi, degli adolescenti, così scottante soprattutto dopo il covid, essere gentili può aumentare l’autostima: insomma io credo, e non solo io, che la gentilezza ci renda più felici.

Sia i piccoli atti, come tenere la porta a uno sconosciuto, accarezzare un animale o portare il caffè a un collega, sia i gesti più significativi, come aiutare un amico a trasferirsi, possono avere un impatto sul nostro benessere psicologico”. (Rowland & Curry, 2019).

La kermesse, organizzata dal Comune di Firenze e da MUS.E, in collaborazione con l’ Associazione My Life Design ONLUS — nell’ambito del Movimento Italia Gentile, rete di cui il capoluogo toscano fa parte— e l’ODV TuttoèVita, si snoda in molti luoghi della città, con un programma articolato che rappresenta un viaggio a 360° nel mondo della gentilezza.

Info e programma

https://www.comune.fi.it/comunicati-stampa/firenze-torna-il-festival-dellitalia-gentile