Raccolta e Spremitura delle Olive in Chianti. Foto di Edoardo Abruzzese

di Nadia Fondelli – Foto di Edoardo Abruzzese –
E’ un’annata importante quella alle porte per questo protagonista assoluto della storia, della cultura e della tavola italiana.
L’olio extra vergine d’oliva dopo l’anno orribile si affaccia al mercato con un raccolto tanto atteso quanto pare davvero confortante.
L’andamento climatico favorevole nonostante l’estate lunga e torrida ha permesso un buono sviluppo sia del fiore che del frutto. Nessun problema, e non è mai banale sottolinearlo, sotto l’aspetto fitosanitario. La mosca olearia, nefasta protagonista della scorsa stagione, quest’anno non ha avuto possibilità di sferrare i suoi attacchi.
Fabrizio Filippi, neo rieletto presidente del consorzio olio extra vergine d’oliva toscano Igp, che rappresenta circa l’80 % della produzione toscana parla senza mezzi termini di “bella annata tanto attesa fra paura, ansia e aspettative.
Siamo davanti a uno spartiacque. Quel che è stato perso sarà difficile recuperarlo, ma sicuramente il 2014 ha lasciato in dote la necessità di porre maggiore attenzione alla coltivazione, in ogni sua fase. E’ fondamentale prendere atto che il clima è cambiato e non ci sono più certezze. Una volta era tradizione cominciare la raccolta dopo la festa di Ognissanti e invece all’oggi siamo anticipati di almeno quindici giorni. Bisogna prendere atto che serve versatilità”.
L’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi richiama invece tutti ad una maggiore organizzazione per evitare il ripetersi di stagioni come la scorsa e per sfruttare al meglio le risorse disponibili a livello europeo nella programmazione 2014 – 2020.
Per farlo chiede di cercare di recuperare il 27% dell’olivocultura incolta a causa della mancanza di redditività, lavorare per la riduzione dei costi, valorizzare il prodotto olio toscano che è anche paesaggio oltreché universalmente riconosciuto come straordinario anche sotto l’aspetto organolettico e quindi salutistico.
A Reggello capitale dell’olio toscano come si prospetta la stagione? Ne abbiamo parlato con l’assessore all’agricoltura del Comune Giacomo Banchetti che racconta con entusiasmo di annata interessante
sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo.
“Quello appena trascorso senza olio è stato un anno molto duro e siamo arrivati ad attendere questo momento con particolare ansia ma con altrettanta fiducia. Oggi, alla vigilia della raccolta si può finalmente dire che le aspettative sono ottime e che la tradizionale rassegna, dopo lo stop del 2014, e che si terrà il 30/31 ottobre e il 1 novembre, sarà un’edizione particolarmente ricca di appuntamenti”.
Noi in anteprima per voi abbiamo provato l’extravergine 2015 appena imbottigliato. Elegante e tipicamente toscano sia nei monocultivar che nei blend. Colore intenso, profumi avvolgenti, gusto rotondo e raffinato. E se si considera che il primo olio che passa nel frantoio solitamente non è mai il massimo c’è davvero da essere speranzosi.

Dida foto:

Edoardo Abruzzese, Firenze raccolta 2014, Castello di Ama, Radda in Chianti (FI)