– di Nadia Fondelli –

E’ di pochi giorni fa la notizia, entusiastica, che a Pontassieve c’è l’aria pulita. Nei giorni in cui le informazioni si accavallavano sulla stampa e in tv su un problema comune nell’ultima settimana di gennaio ad ogni angolo d’Italia (e non solo) abbiamo scoperto che Pontassieve, a soli venti chilometri dalla puzzolente Firenze, è protetta da una tanto grandiosa quanto trasparente campana di vetro.
Il comunicato recita “i dati confermano che Pontassieve ed il suo territorio, – spiega l’assessore alle politiche ambientali Jacopo Bencini – pur inserendosi nella cintura metropolitana, mantengono alti standard qualitativi in termini ambientali e di salubrità dell’aria, quindi di qualità della vita. Un punto cardinale, assieme all’alta qualità delle eccellenze paesaggistiche ed eno-gastronomiche, sul quale innestare la promozione di un territorio sano e accogliente seppur a pochi minuti dal centro cittadino”
e la sindaca Monica Marini puntualizza che “i dati dell’Arpat confermano che Pontassieve e il suo territorio, pur inserendosi nella cintura metropolitana fiorentina, mantengono alta la qualità dell’aria anche in momenti critici, che hanno visto colpite le altre della provincia. Siamo orgogliosi di vivere in un territorio che, a pochi minuti da Firenze, si caratterizza per il rispetto dell’ambiente, la qualità del paesaggio e le eccellenze eno-gastronomiche.”
Orbene la notizia se da una parte ha fatto gioire anche noi che da anni – con fatica e ignorati dalle istituzioni – portiamo avanti questo foglio autonomo e indipendente dedicato alle Terre del Levante Fiorentino dall’altro ci ha fatto prendere la decisione di non rimanere neutri e copiaincollare il comunicato ricevuto, cosa peraltro che sarebbe stata più comoda ed efficace , ma di andare oltre e cercare di scandagliare la notizia che non c’è.
I dati degli inquinanti presenti nell’aria, i famigerati pm10 più noti come polveri sottili vengono monitorati e resi pubblici attraverso l’Azienda Regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat)
che, in remoto, legge e pubblica sul suo sito i dati che giornalmente arrivano da un numero tot di centraline sparse sul territorio regionale, fra cui quella posizionata a Pontassieve, zona Villini.
La centralina in questione, che ha fatto esultare l’amministrazione, conferma che solo una volta a Pontassieve sono stati sforati i limiti previsti di pm 10 e in quella settimana difficile un po’ ovunque . Anzi, negli ultimi sei mesi (tempo in cui i dati on line sono disponibili a tutti) la centralina è stata sempre sotto i livelli di guardia.
Complimenti all’ufficio comunicazione che ha fatto splendere come fosse oro zecchino ciò che oro non è.
Ogni notizia assume un valore diverso secondo come la si racconta. In realtà – fermo restando che chi scrive non dubita certo delle buone intenzioni e della sincera gioia davanti a certi risultati – è quantomeno figlio della fretta comunicare la lieta novella senza prima non fare quel minimo di verifica che a noi è venuto naturale fare.
Che a Pontassieve la centralina segnali valori positivi è inequivocabile e altrettanto lo è però il fatto che nel territorio Valdisieve-Valdarno questa sia l’unica centralina presente e quindi siamo in assenza di una controprova.
Come sarà l’aria a Rufina? A Bagno a Ripoli così vicina alla città, oppure a Incisa fronte Autostrada del Sole? Mistero!
Navigando un po’ fra i risultati delle varie centraline toscane evitiamo di confrontare le performance di Pontassieve con quelle delle centraline dei viali di circonvallazione fiorentini, dove peraltro scaricano i loro fumi tossici anche tanti pendolari della Valdisieve-Valdarno. Un paragone ovviamente improponibile come altrettanto improponibile è, a nostro avviso, il confronto con le centraline di altri paesi della cintura fiorentina, quali Signa e Scandicci, semplicemente perché l’affaccio su autostrade e superstrade non gioca a loro favore.
Abbiamo provato allora a visionare i dati di altre centraline più periferiche e anche qui il paragone è impossibile perché Chitignano nell’aretino e Montecerboli nel pisano ad esempio, sono ameni paesotti di collina immersi nel verde.
Fra tutte le centraline quella che per similitudine più ci sembrava proponibile ad un confronto con Pontassieve è risultata essere Poggibonsi.
Più o meno situata alla stessa altitudine, più o meno altrettanto distante dalla città, più o meno con le stesse dimensioni e sviluppo industriale.
Dunque i risultati della centralina di Poggibonsi sono anche migliori. Mai superati i limiti di guardia e sempre valori più bassi, ogni giorno, di quelli di Pontassieve.
Ecco dunque la notizia che non c’è.
Pontassieve non è un’ isola felice fra i miasmi toscani.
E’ semplicemente una zona meno inquinata di Firenze, Scandicci e Signa, ma più di Poggibonsi, Chitignano e Montecerboli.