– di Jacopo Zucchini –

Venerdì 11 marzo e il venerdì successivo nella Sala Consiliare del Comune di Pontassieve si sono tenuti due incontri, il primo incentrato su Capire Pontassieve per disegnare il futuro e il secondo Modelli a confronto.

Il Comune di Pontassieve ha pensato in questo modo di coinvolgere ed informare i cittadini sul tema delle fusioni fra Comuni presentando il progetto Verso il nuovo assetto istituzionale.

 Malgrado l’importanza dell’argomento, la partecipazione non è stata altrettanto significativa!

“Dalle mere dichiarazioni d’intenti è necessario ora passare ai fatti e, soprattutto, dare la parola ai cittadini, veri ed unici protagonisti del futuro della Valdisieve – commenta la Sindaca Marini- L’analisi dei dati sugli ultimi dieci anni porta molte conferme, e a dati completamente inediti. Nel quadro di una Valdisieve che ha perso oramai da anni la sua autonomia come zona socio-economica, Pontassieve rimane il polo di un’intera area, Comune in grado di attrarre lavoro dalla città e luogo di riferimento per l’istruzione ed i servizi qualificati, oltre che per il turismo e la qualità della vita. All’interno delle nuove geografie economiche toscane, Pontassieve trova oggi il suo spazio naturale nella grande città fiorentina, assumendo di fatto un ruolo nuovo. Questo, tuttavia, non basta da solo a garantire il mantenimento dell’alto standard qualitativo dei nostri servizi e non è sufficiente per programmare ed attrarre investimenti degni delle aspettative di questo territorio”.

 La prima serata è stata l’occasione per presentare il rapporto socio-economico a cura dei ricercatori di ASEV (Agenzia per lo Sviluppo Empolese Val d’Elsa). Il Comune di Pontassieve, secondo i dati Istat e Irpet, si inserisce nel Sistema Integrato Fiorentino, composto dai 18 comuni della cintura metropolitana, come polo centrale per la zona della Valdisieve, e in tal senso sono orientati i propri flussi di mobilità e lavoro. Sul tema del pendolarismo si può dire che quello in entrata sta bilanciando quello in uscita. Il saldo pendolare sull’istruzione negli ultimi anni si è addirittura invertito, complice la crescita dell’IISS Balducci e dell’istruzione privata, l’ istituto superiore conta circa 1000 studenti l’anno che provengono dalla più vasta area dei Comuni limitrofi. Ovviamente continua a protendere verso Firenze in termini di pendolarismo, pur rimanendo il fulcro per i servizi e l’economia dell’area. Tra le altre voci peculiari si registra un alto numero di residenti laureati rispetto ai Comuni vicini, il 10% circa, secondo soltanto a quello di Firenze.

Alcuni settori, come la meccanica e l’edilizia, dimostrano di aver meglio resistito alla crisi, complice una mobilità professionale attraente, rispetto a quella escludente e opposta, in uscita dalla Città Metropolitana. Sembra di assistere ad un vero e proprio “processo di decentramento locale”, nei settori del commercio, del para-ricettivo o turistico e delle attività immobiliari. Il livello dei depositi bancari è molto alto, pertanto in grado di fornire un sostegno finanziario maggiore rispetto ad altre zone simili. In crescita il settore agrituristico, sebbene rimanga ulteriore spazio di consolidamento…  In crisi il modello alberghiero classico che ha vissuto l’effetto dei cali della domanda su Firenze. Riguardo l’aspetto demografico, il rapporto generazionale della popolazione rimane pressoché invariato negli ultimi 10 anni, grazie per lo più all‘immigrazione. E’ molto preoccupante tuttavia la fuga dei giovani della fascia 19-29 anni, per due motivazioni e in due direzioni, verso la città per cercare il lavoro e verso i Comuni limitrofi per cercare casa, questo fattore determina un elevato tasso di invecchiamento della popolazione.

 Nella serata di venerdì 18 marzo scorso sono intervenuti i politici… Giovanni Vetritto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il direttore Dipartimento Affari internazionali e cooperazione interistituzionale, la sindaca del Comune unico Figline-Incisa Giulia Mugnai, il sindaco del Comune unico Scarperia-San Piero Federico Ignesti e Fabio Dardi, assessore del Comune di Valsamoggia.

Dagli interventi soprattutto dei sindaci che amministrano ex comuni-limitrofi, adesso fusi, è emerso chiaramente il vantaggio economico dell’operazione di fusione relativamente all’ utilizzo di fondi europei.

Avremmo voluto venissero più approfondite le tematiche sui servizi in termini di efficienza e di risparmio.

Ora non ci resta che attendere i prossimi passi…dell’Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve!