– di Jacopo Zucchini –

 Anche nelle Terre del Levante Fiorentino la bevuta è una moda che diventa consuetudine; un dato di fatto: la ricerca di un momento di aggregazione e di socializzazione di giovani e meno giovani viene sempre più spesso accompagnata da una bevuta!

Perchè?

Tradizione, cultura? Non solo. Credo che i ragazzi non abbiano a disposizione altri luoghi di ritrovo a parte i bar e i locali dove vanno abitualmente la sera!

 Faccio un esempio: a Pontassieve, l’epicentro delle Terre del Levante Fiorentino , i giovani fino a 30 anni si ritrovano nei bar di San Francesco o al “campino”, questo nel pomeriggio, poi verso l’ora di cena si spostano nei due più frequentati locali di “movida”: lo Stony Pub e il Villini Lab.

Entrambi gli esercizi sono attivi dalle 18 in poi tutti i giorni della settimana e fanno ottimi aperitivi accompagnati da golosi stuzzichini.

Lo Stony Pub, a Rosano, è un locale esteticamente molto originale, costruito per lo più in legno dal marito della proprietaria, la mitica “Fedora”, che faceva il falegname. Punti di forza del successo di questo locale sono lo spazio molto esteso ed i vari giochi all’aperto (biliardino,freccette) nel giardino che però apre solo d’estate, attrattiva irrinunciabile da parte di molti è poi la musica dal vivo.

Il Villini Lab, anche se di dimensioni più ridotte, è molto più ricercato nella presentazione dei cocktails e degli alcolici in genere, anche se i prezzi sono leggermente più alti di quelli dello Stony. I cocktails sono pestati di frutta fresca o ottenuti tramite centrifuga, occorre più tempo, ma ne vale la pena! Il locale si trova nella zona costruita interamente negli anni sessanta, rimane più vicino al centro cittadino e ai principali due alberghi di Pontassieve i cui ospiti lo frequentano abitualmente.

 Io personalmente sono cliente di entrambi i locali perchè la mia squadra e la mia compagnia vengono qui per la mitica “beuta”, però spesso mi ritrovo a pensare che possa esistere qualche altro modo di socializzare e di relazionarci con la gente senza una bevuta in mano…

 Poi… anche io mi diverto, bevo… ma è esattamente questo che desidero in fondo..? O perchè non c’è altro?

Ecco che allora sorge spontanea un’altra domanda: che cos’è altro?