di Jacopo Zucchini
– Presentato a Diacceto, dopo quelli di San Francesco e Pelago, il terzo monumento dedicato all’Unità d’Italia.
Si tratta, dunque, di una delle sette opere prodotte nel cantiere di scultura di Pontassieve e che ha visto sette artisti impegnati nella realizzazione di altrettante opere destinate ai Comuni di Pelago, Rufina, Pontassieve, Rignano sull’Arno, Reggello, Londa e San Godenzo.

Le sculture del progetto “identità in mutamento” hanno l’obbiettivo di stimolare una riflessione sul concetto di nazione, fondamentale per il recupero di un’identità italiana integrale; il Paese  si riappropria delle sue origini, anche le più remote, senza trascurare, o peggio dimenticare, i centocinquant’anni di vita, di gioie, di sofferenze comuni alla gente di questa nostra penisola.

Inaugurata il 29 Dicembre, l’opera di Elena Giachi intitolata “Perla” rappresenta  la nostra cara Patria, bellissima, ma molto difficile da preservare proprio per l’abbondanza di patrimonio storico e artistico.

Un ruolo molto importante alla  realizzazione dell’opera è stato svolto da Elena Del Lungo, assessore alla Cultura del Comune di Pelago: “E’ in una posizione ben visibile perché si scorge sia dalla strada che dal giardino dedicato ai bambini. Sono molto felice della riuscita di questo progetto e che sia stata sorteggiata una scultrice donna, cosa abbastanza rara. E’ una bella opera in cui sicuramente si nota il tocco della donna”.
“Perla” è rappresentata da un busto abbracciato da due ali, una volto femminile che guarda in alto e  una perla di marmo sulla fronte.
“Perla è un tesoro da salvaguardare – ha detto l’artista alla presentazione- complicato e raffinato come l’Italia, raffigurata dal volto femminile che guarda verso l’alto in memoria dei caduti per Lei”.
Le ali che proteggono la figura evocano il simbolo nazionale, l’aquila; mentre sulla fronte vi è una perla necessaria  a ricordare a tutti gli italiani e, soprattutto agli stranieri, il sangue  versato in tutte le guerre.
Molto soddisfatto anche il sindaco di Pelago Renzo Zucchini: “Il fatto di aver voluto quest’anno collocare tre opere d’arte dedicate ai 150 anni dell’unità nazionale conferma la nostra convinzione che la memoria debba essere sempre e comunque salvata per noi e per coloro che saranno dopo di noi. E’ il sacrificio di coloro che hanno dato la vita  che ci permette di  vivere in questa Italia unita e democratica”.