di Mariantonietta Rasulo – Il terreno al di sotto del Castello di Stigliano  ha ceduto ieri mattina ( domenica 9 febbraio 2014) alle 12:45 portandosi dietro uno degli ultimi pezzi di storia antica di questo paese.

Posto sulla sommità di un promontorio, con una veduta mozzafiato su tutto il territorio stiglianese, il Castello, simbolo di questo paese di montagna in provincia di Matera, o meglio, ciò che rimaneva di esso, è stato trascinato a valle dal terreno in movimento, una tracimazione di roccia e terra che ha  distrutto il boschetto sottostante fino a raggiungere le case più vicine.

Circa trenta le abitazioni evacuate e immediato l’intervento dei vigili del fuoco e delle forze di polizia locale che hanno messo in sicurezza la zona.

È l’ennesimo caso di “frana” dovuta alle eccessive piogge di questi ultimi giorni, a cui si aggiunge però un fattore importante:  il totale degrado  conseguenza dell’abbandono di un “bene”  che dovrebbe essere invece tutelato perché  comunque patrimonio storico e culturale del nostro Paese.

Da domani partono le prime perizie per appurare la profondità della falda che ha causato lo smottamento del terreno allo scopo di acquisire tutte le informazioni necessarie a prendere una decisione importante: abbattere quello che resta del Castello oppure procedere con la sua ristrutturazione.

Nonostante negli anni e con le diverse amministrazioni comunali  siano stati effettuati studi geologici che hanno attestato la natura storicamente franosa del territorio, nessuno si è posto il problema  se, e come,  mettere in sicurezza uno dei siti archeologici più significativi del territorio.

Un dato di fatto ad oggi c’è : Stigliano non possiede più ciò che nell’immaginario collettivo era il “Castello.”

Studi dimostrano che il Castello, in realtà, era un vero e proprio carcere criminale costruito intorno all’anno mille. Dopo la prima frana, tra il 1870 e il 1880, l’allora Sindaco presentò una mozione al Prefetto per far abbattere ciò che rimaneva del Castello, ma il Signore di Stigliano, il Principe Marcantonio Colonna, riuscì ad impedire che il Castello venisse abbattuto contribuendo anche alla sua ristrutturazione.

Una coincidenza che fa sorridere: il Principe di Stigliano protestò contro il Prefetto nel febbraio del 1889!!

Oggi, febbraio 2014, dopo secoli di storia si ripropone la stessa questione: ristrutturazione o abbattimento ?  Siamo curiosi di conoscere il volto del  “principe “ che lo salverà!