– di Vulmeno G. – foto di Edoardo Abruzzese –

Un cammino lungo e tortuoso!

Il Festival della lingua italiana e delle altre lingue d’Italia apre a Firenze il 30 e 31 marzo e l’1 aprile 2023.

Certamente una preziosa opportunità per pensare e… ripensare!

Opportunità che è iniziata sabato scorso con l’Anteprima di Massimo Cacciari alla Biblioteca delle Oblate, imperniata sulla comunicazione politica.

Io ero presente!

Devo premettere che sono ormai prossimo agli 80… ma , anche se dopo qualche riluttanza, ho accolto l’invito della Direttrice di OrientePress a partecipare.

Ammetto che è stato un vero portento!

In verità erano anni che non assistevo ad una conferenza di tale spessore; argomentazione lineare condotta e sviluppata con una successione di passaggi gradualmente approfonditi, fino ad arrivare in breve al nocciolo dell’intervento: la comunicazione politica.

Cacciari nella sua esposizione è partito dalla parola greca ‘logos’ (parola) intesa nella accezione che il termine aveva nella Grecia del 400/300 avanti Cristo e ha continuato affrontando le caratteristiche delle contaminazioni che l’ essenza del termine ha incontrato con lo scorrere dei secoli.

Per quanto la platea dei presenti fosse di aspetto “maturo” mi è sovvenuta la domanda se la “conoscenza” del greco antico fosse sufficientemente diffusa al punto, ad esempio, di ben collocare quei protagonisti dell’excursus di Cacciari come Eraclito o un Parmenide, antenati rispetto a Platone?

Probabilmente immagino che la maggior parte dei giovani di fronte al quesito tirerebbe fuori il cellulare e digiterebbe su Wiki…. per conoscere la risposta.

Ogni epoca ha i suoi pro ed i suoi contro.

E concludo come ha concluso amaramente il prof. Cacciari: non possiamo fidarci oggi del ‘verbo’ della politica, travestito dei panni opportunistici, se non laddove esso non collimi con il nostro pensiero e la nostra razionalità.

“I politici dovrebbero dirci come oggi si può realizzare un programma politico credibile. Come si può realizzare una scuola uguale per tutti, una sanità uguale per tutti?

I cosidetti valori se non vengono normati rimangono pure chiacchiere”!