– di Edoardo Abruzzese –

Sesta edizione del Festival dell’italiano e delle lingue d’Italia

A Firenze dal 30 marzo al 1 aprile 2023

Scrive Alessandro Agostinelli, giornalista e scrittore: Quando nasciamo la prima cosa che il nostro cervello fa è quella di cominciare a vivere dentro una lingua madre: è il nostro riconoscimento, è la lingua madre che ci suggella a una identità (…) perdere il contatto con la lingua madre porta ad una crisi dell’identità (…) “

E’ quello che sta succedendo oggi!

Facciamo un esempio: democrazia, rappresentatività, partecipazione sono parole cardine della Costituzione Italiana, quella che Roberto Benigni ha definito “un’opera d’arte”, ciononostante, e non solo i dati dell’affluenza elettoriale, sono una testimonianza di quanto quelle parole siano divenute evanescenti, continuiamo ad usarle con una abitudine obsoleta trasformata in indifferenza.

E allora in che cosa consiste oggi la comunicazione, quella per la quale sono indispensabili le parole?

Non so rispondere! Lascio a ciascun lettore la responsabilità di farlo.

Io voglio concludere con le parole di Massimo Cacciari in un recente intervento sull’argomento: “Con la rivoluzione tecnologica, la globalizzazione, l’affermarsi delle grandi multinazionali dell’informatica che possono controllare tutto, e hanno eliminato ogni privacy, quale valore possiamo dare, ad esempio, alla parola “democrazia”, nessuno se non proviamo a declinare la parola nella realtà quotidiana”.

Occore riflessione, confronto, sensibilità e cultura per ridare alla lingua italiana l’autorità necessaria che si merita!