di don Gianni D’Alessandro – Ovviamente c’è una spiegazione: se il “compagno” della mamma non è il babbo, ma vuol prendersi cura del figlio della “compagna”, a che titolo si presenterà alla direzione della scuola?

Sicuramente non come “padre”.

In italiano non è esatto neppure dire “Genitore 1 e 2”, perché uno dei due non ha generato niente; meglio si direbbe: “Responsabile 1 e 2”.

Però, se questo bambino non è tuo figlio dal punto di vista genetico, gliela vuoi dare una paternità almeno affettiva?

E un padre adottivo cosa deve dire?

Chi ci rimette SEMPRE sono i figli!

 

I figli hanno diritto alla ricchezza della complementarietà, data da un padre e da una madre; essi sono colpiti non tanto dai problemi lessicali, ma dalle insofferenze dei grandi che portano vuoti educativi paurosi, e non si esorcizzano con presunti chiarimenti da dizionario.

Non complichiamo troppo la loro vita! Non ce l’hanno chiesta !