di Claudio Molinelli –

Nel nostro territorio esistono luoghi di grande bellezza e suggestione, magari situati in aperta campagna e noti solo alla gente del posto ma sconosciuti ai più. Nel vasto Comune di Bagno a Ripoli c’è per esempio l’oratorio di Santa Caterina, un piccolo gioiello che l’amministrazione comunale ha restaurato e trasformato in polo espositivo e centro culturale. Analogo intendimento viene ora riservato a un’altra piccola perla del territorio: Il Ninfeo del Giambologna, a Grassina in via delle Fonti, che rappresenta un elemento unico di architettura da giardino, opera, secondo più fonti, dell’artista fiammingo Giambologna. Conosciuto anche come Casina delle Fate, la Fonte della Fata Morgana è un piccolo edificio tardo cinquecentesco eretto da Bernardo Vecchietti tra il 1573 e 1574 nel parco della sua villa Il Riposo, alle pendici di Fattucchia, residenza estiva dei Vecchietti e sede di una ricca collezione d’arte. Il Borghini la descrisse nel suo trattato del 1584 intitolato Il Riposo. All’interno la fonte era ornata dalla statua marmorea della Fata Morgana a cui la fonte è dedicata, scolpita dal Giambologna.

Dopo un lungo restauro conclusosi una decina di anni fa, l’edificio appare in tutta la sua bellezza: tra la campagna e le case coloniche, si distingue per l’intonaco a finti mattoni rosa che contrasta con la bianca pietra alberese posta a ornamento di porte e finestre. Sul lato più lungo, sulla destra, da notare l’iscrizione nella nicchia centrale che riporta queste parole: “Io son quella, o lettor, fata Morgana/che giovin qui ringioveniva altrui Qui dal Vecchietto, poiché vecchia io fui/ringiovenita colla sua fontana”.

Sull’estrema destra sono riconoscibili diversi tipi di vasche un tempo utilizzate per abbeverare gli animali e un’altra con i bordi inclinati usata come lavatoio. Entrando nel primo locale, ci troviamo davanti ad una fontana a forma di nicchia, al cui centro si trovava la statua marmorea della Fata, realizzata probabilmente dal Giambologna e oggi scomparsa. Curioso è il pavimento a mosaico costituito da sassolini bianchi e neri che, sulla soglia, compongono la scritta “Fata Morgana”. L’aspetto misterioso e magico del luogo, e la fama di Morgana, seducente maga guaritrice del ciclo di re Artù, ha favorito nei secoli la nascita di antiche leggende attorno al cinquecentesco Ninfeo. Tutto l’insieme sembra creato per stupire il visitatore, una sensazione magica e fantastica accentuata dagli elementi decorativi e architettonici della fonte che il fascino della campagna circostante colloca in un’atmosfera quasi irreale.

Ora il Comune di Bagno a Ripoli ha bandito un concorso di idee per la progettazione di un intervento di valorizzazione del Ninfeo del Giambologna, o Fonte della Fata Morgana. C’è tempo per la presentazione dei progetti fino al 13 marzo 2015 (sopralluoghi entro il 6 marzo).

Il bando è pubblicato sul sito del Comune di Bagno a Ripoli, alla pagina web http://tinyurl.com/Ninfeo.

Informazioni e prenotazioni per sopralluoghi: Dirigente dell’Area 5, dott. Fabio Baldi, Palazzo Comunale, Piazza della Vittoria, 1, Bagno a Ripoli tel. 055/6390227- cell. 320/4317646, e mail fabio.baldi@comune.bagno-a-ripoli.fi.it.