di Edoardo Abruzzese– So che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda, ma dopo quando?

Il tempo vola, ti ritrovi un attimo a dover affrontare un esame, la prima vera verifica del tuo sapere che diventa una verifica di te, di te come persona (e non é un caso che li chiamino esami di maturitá… ma di questo ho giá parlato) e dopo poco una scelta, una scelta che dovrebbe determinare i confini di quella che chiamano vita.

A malincuore, ma da “sdraiato” vorrei tornare indietro quando erano gli altri a decidere per me praticamente tutto, i vestiti, la merenda, le vacanze…

Poi arriva il tempo della ribellione ( per molti aspetti ancora in atto!!): non accetti le scelte di altri, ma hai paura delle tue!

Sì, perché scegliere significa sempre anche rinunciare, e le rinunce hanno un peso.

É il mio caso in particolare che mi viene da documentare.

Poco meno di due mesi fa ho affrontato la tanto temuta “maturitá” e ora proprio quando pensi che gli ostacoli siano finiti inizia quel periodo difficile, fatto di scelte, obbligate e non, che si chiama vita!

Ora non so precisamente quale sará la strada che deciderò di intraprendere, forse proprio perché ho troppe idee e una sola scelta da poter fare.

Non vedo incerto il mio futuro ma lo immagino ogni giorno in maniera diversa, quale poi sará effettivamente impossibile a dirlo, perché il futuro é fatto di attimi di vita e comincia subito!

L’unica cosa che mi viene da pensare é che alla fine tutto é giá scritto da qualche parte forse proprio dentro di noi, perché sono io,e solo io, a costruire tutti gli attimi della mia vita.

Sarebbe tutto più facile se gli adulti, che giá c’erano quando siamo arrivati noi e hanno fatto le loro scelte, sapessero insegnarci a leggere ciò che non appare, ad individuare e ad usare i codici di “scoperta” che possono determinare gli attimi della nostra vita.