di Mariantonietta RasuloSi è appena concluso a Napoli il X Forum internazionale dell’Informazione per la salvaguardia della Natura organizzato da Greenaccord e dal Comune di Napoli, una quattro giornate nello scenario unico di Castel dell’Ovo, per studiare gli strumenti necessari a  concretizzare quella che può essere definita un’utopia: un mondo senza rifiuti.

Ricercatori, esperti del settore e giornalisti provenienti da tutto il mondo si sono confrontati non sulle soluzioni ma sulle idee e i percorsi da intraprendere, ognuno da subito,  per un futuro all’insegna del green.

Particolarmente significativo l’intervento di un napoletano DOC che, per l’appunto, fa anche il Sindaco, Luigi De Magistris.

“Non è vero che l’Italia cresce solo se consuma, perché il consumismo non è sinonimo di sviluppo. La preservazione, valorizzazione, tutela e la conservazione dei nostri territori: è questa  la prima rivoluzione culturale ed economica di cui il nostro Paese ha bisogno. (…)

“Preservare e conservare la natura può portare a conseguenze importanti per il nostro Paese:  pensiamo al turismo, all’agricoltura, all’attività economica, alle piccole e medie imprese. Ma per fare tutto questo è necessario rompere il sistema delle ecomafie, rompere il sistema degli intrecci tra politica affari e mafie, rompere il sistema delle lobbies, quel sistema che ha fatto si che negli ultimi 30 anni l’1% della popolazione mondiale ha le ricchezze e il 99% della popolazione mondiale, a seconda delle varie parti del territorio, fa fatica ad andare avanti.”

Napoli è una città difficile e complessa, e al Sindaco piace definirla “non una città normale che non aspira ad esserlo perché unica ed originale, anche se con mille problemi.”

Il problema dei rifiuti ha da sempre interessato la città e, dice il Sindaco, “siccome sono uno sportivo ho imparato a fare il salto agli ostacoli soprattutto tra i rifiuti. Da una situazione in cui avevamo 2500 tonnellate di rifiuti per strada ora siamo entrati nella fase strutturale del nuovo corso. Abbiamo messo la prima pietra del primo impianto di compostaggio nel carcere di Secondigliano. E stiamo facendo la gara per un impianto da 30-40mila tonnellate nella città di Napoli” (…)

Un risultato, sottolinea il Sindaco, ottenuto “nonostante nessun fondo dal Governo e dalla Regione Campania. Stiamo sperimentando il modello di città autonoma che cerca di concretizzare il protocollo di San Francisco ‘Zero Rifiuti per il 2020’ da noi firmato”.

“Per volere dei cittadini che ci chiedono di fare sempre di più per tutelare la natura e l’ambiente, prosegue De Magistris, ci siamo adoperati per la raccolta differenziata, per il riuso,per gli impianti di compostaggio; abbiamo dato un calcio agli imprenditori delle ecomafie, alla politica che si è arricchita e alla camorra.”

“Amare la nostra natura è un dovere morale  e preservarla è un nostro dovere oltre che un dovere nei confronti dei nostri figli. Sui rifiuti stiamo dimostrando che Napoli vuole scrivere una storia diversa, perché apparteniamo ad un sud diverso che  non è lamentoso ma che si emancipa da solo.”

 “Convinciamoci tutti, conclude De Magistris,  che il pil del nostro sud è la cultura, la bellezza, i territori, le montagne, i fiori: non le avveleniamo perché se lo facciamo andiamo ad avvelenare le nostre radici ”.