di Edoardo Abruzzese –  Come accade dal 2007, lo scorso 9 settembre si è svolto il keynote di presentazione dei nuovi modelli di iPhone, presso il Flint Center di Cupertino, (sede che ospitò la presentazione e il lancio del primo iMac, computer fisso di casa Apple).

E’ divenuta prassi prima del lancio ufficiale  la consuetudine diffusa tra gli appassionati di “accamparsi” al di fuori degli store di tutto il mondo per “possedere” prima degli altri, l’oggetto del desiderio, il nuovo iPhone.

Questi soggetti spesso vengono considerati dall’opinione comune fuori di testa, i “fanboy”, ma prima di assumere una posizione etica, credo sia necessario analizzare la situazione sotto i suoi molteplici aspetti e cercare di comprendere le motivazioni profonde di questi comportamenti, anche solo quello di affrontare file chilometriche con l’unico scopo di acquistare un telefono.

 

Il DayOne del melafonino da sempre è stato considerato come una sorta di rito, un  ritrovo che diventa appuntamento fisso per coloro che decidono di mettersi in coda, occasione unica di emozioni, di scambio di idee, abitudini e convizioni  con persone che condividono la medesima passione, insomma si tratta di coloro che comprano il telefono per uno scopo ben preciso e non solo perché è marcato Apple.

 

Un’altra faccia di questo particolare mercato è composto dai “consumers”, coloro, cioè,  che acquistano un iPhone per moda, per gioco o solo per farsi belli e “potenti” agli occhi degli altri, spesso sono proprio questi ultimi a deridere e criticare i “fanatici”, anche se probabilmente sono i primi ad ignorare il valore complessivo di ciò che hanno appena acquistato.

 

Parlando per esperienza personale, posso dire di non appartenere a nessuna delle due categorie sopracitate, ma essendo un utilizzatore abituale dei sistemi Apple, posso affermare di conoscerli e di acquistarli per necessità lavorativa ed esigenza di qualità;  io stesso ho partecipato ad alcuni DayOne che ho vissuto solo come un opportunità di scambio ideologico e culturale con altre persone che si trovavano come me in fila a comprare un telefono.

 

Un altro aspetto, e non ultimo,  di tutta l’operazione oggetto di ampio dibattito è il costo di vendita (che ovviamente in Italia è il più elevato d’Europa): si parla troppo spesso di crisi e ci si chiede come possa riuscire una persona appartenente, nella maggioranza dei casi, ad una fascia di reddito media ad acquistare un prodotto che rappresenta più o meno l’ammontare di uno stipendio.

L’Italia  vive di contraddizioni, vorrei anche io capire come può accadere che un Paese che si culla nella riduzione obbligata  degli acquisiti quotidiani essenziali sia poi  in grado di spendere 800 euro in un colpo solo!

Molte polemiche, ma poi come sempre parlano i fatti: i primi tre giorni di presenza sul mercato hanno fatto registrare dieci milioni di iPhone 6 venduti!!!