di Jacopo Zucchini – Aperta al pubblico fino al 16 Aprile prossimo all’Istituto Agronomico per l’Oltremare la mostra dei bozzetti pittorici tra i quali Ministero Beni Culturali e Ministero Affari Esteri sceglieranno quelli che, effettivamente realizzati, andranno a decorare i quattro settori laterali dell’Aula Magna dell’Istituto.
In questa mostra troverete 27 opere di 12 artisti quasi tutti italiani, fatta eccezione per
Rebecca Hayward che è americana ma italiana d’adozione.
Le opere possono essere lette, anche da un profano, attraverso tre chiavi di lettura che le distinguono, per facilità di percezione, in realiste, non realiste e surrealiste: ecco qualche esempio che non vuole essere assolutamente l’espressione del critico d’arte, ma quella 
dell’ emozione del visitatore.

In chiave realista il bozzetto di Liliana Pindozzi, artista campana che vive e lavora a Firenze.
Nella sua pittura fondamentale è la figura della donna di colore che tiene una noce di cocco nella mano destra e fa cadere alcuni simbolici chicchi di prezioso caffè tostato dalla mano sinistra.
L’uomo visto di spalle è un lavoratore che con la sua pala si prostra ai piedi della donna rivelandone anche l’aspetto divino della fertilità.
La fascia di stoffa gialla sulla sinistra sta a significare il ruolo dell’Istituto che unisce le tre maschere tribali di continenti diversi allusive all’unità delle razze, alla cooperazione e allo sviluppo di cui l’Istituto si è fatto portavoce in tutti questi anni.

Il bozzetto di Alvaro Cattaneo può rappresentare la corrente non realista per la luce folgorante che emana dalla sua opera, quella che ci rimanda allo stile degli impressionisti.
Ma questa luce è così nitida, quasi si avverte il clima tropicale che intende evocare: su uno sfondo di bandiere multinazionali in campo azzurro, si stagliano composizioni di frutta rigogliosa, un campo arato, due figure umane; una visione georgica della realtà internazionale legata alla fertilità della terra e all’azione dell’uomo.
L’artista ci è apparso molto abile con la scelta e l’uso dei colori: sembra di poter toccare le zolle, gettare il seme nei solchi nel campo arato.

Più legata alla corrente surrealista l’opera di Silvia Fossati Il mito di Yggdrasill e la vita dell’Istituto Agronomico per l’Oltremare.
Ispirandosi al mito di Odino, la Fossati intende qui rappresentare la storia e le attività dell’Istituto attraverso l’immagine di un albero mitico da dove sorge l’acqua, simbolo di vita, connessione tra la vita, l’uomo e il tempo; dall’albero, come dalla vita, scaturiscono i frutti, peculiarità di mondi diversi, pulsione di tutte le creature verso l’eternità.

Una mostra da non perdere, una occasione unica come quella di varcare l’ingresso dell’Istituto Agronomico per l’Oltremare, gioiello nascosto del patrimonio storico artistico del nostro, malgrado tutto, bel Paese!!

Info

Arte e Cooperazione internazionale allo sviluppo

Istituto Agronomico per l’Oltremare (ingresso da Via Baldesi, 14)

9, 12, 16, 19, 23, 26, 31 marzo 2015

2, 9, 13, 16 aprile 2015

ingresso libero dalle 10,30 alle 13,00

Foto di Edoardo Abruzzese