– di Jacopo Zucchini –

E’ recente la visita del Sommo Pontefice a Firenze e man mano che ci avviciniamo al Giubileo i valori di misericordia e di comunione verso i popoli più deboli sono di grande attualità.

Senza entrare nel dettaglio della storia del popolo Saharawi, vicenda molto articolata e complessa da ricostruire , abbiamo voluto parlare dei rapporti tra il Comune di Pontassieve e un popolo perseguitato per anni.

Il Comune di Pontassieve ha stretto un rapporto di amicizia e solidarietà con il popolo Saharawi a partire dal patto di amicizia e di gemellaggio con la tendopoli di Tifariti stipulato nel 1986, secondo Comune in Italia dopo Sesto Fiorentino.

Dal 1987 Pontassieve ospita tutti gli anni per settimane durante il periodo estivo i “piccoli ambasciatori di pace” in famiglie del paese spesso con l’intento di curarne malattie che in patria sarebbero impossibili da curare.
L’accoglienza è stata resa possibile grazie alla partecipazione di tutto il territorio: l’Associazione Saharawinsieme garantisce la cura e l’accoglienza quotidiana, lo spazio presso il quale soggiornano i bambini è messo a disposizione dall’Istituto Comprensivo di Pontassieve, mentre sono moltisime le associazioni del territorio che si organizzano per garantire iniziative di svago, oltre ad ospitare i bambini presso circoli o feste locali, offrendo anche occasioni di incontro e socializzazione.

Dal 1995 si è costituito il Comitato per l’amicizia con il popolo Saharawi che ha collaborato con l’Amministrazione comunale nelle azioni di solidarietà, come pure nelle iniziative di informazione e sensibilizzazione. Il Comitato ha attivato la campagna “un sorriso per la pace”, per l’adozione a distanza di bambini rifugiati con le loro famiglie nei campi profughi del deserto di Tindouf nel Sahara algerino, attraverso la quale è possibile portare un modesto aiuto alle famiglie più bisognose che decidono in piena autonomia come utilizzarlo, stabilire un legame diretto tra il bambino, la famiglia e l’affidatario italiano e promuovere la conoscenza della Causa Saharawi.

Dopo 10 anni i volontari del Comitato hanno costituito l’associazione “SAHARAWINSIEME ONLUS”, momento di crescita di un gruppo di persone impegnate attivamente in obiettivi comuni che è iscritta nell’albo delle Associazioni non lucrative di utilità sociale dell’Ufficio delle Entrate della Direzione Regionale della Toscana.
In questi ultimi anni l’Associazione ha deciso di dare una svolta al modo di aiutare i Saharawi iniziando a promuovere progetti specifici a favore di tutta la popolazione della Provincia di Smara.
Fra i progetti più virtuosi ne citiamo due : “
Luce e acqua” e Un cammello per la libertà

Grazie al primo sono state consegnate a cento famiglie di Tifariti altrettante cisterne per l’acqua e ad altre 50 famiglie 50 pannelli solari. Per la realizzazione del progetto sono stati impegnati in totale 14.150 euro raccolti nel corso delle iniziative presso le case del popolo del Comune e durante la Festa de l’Unità del paese.

Il secondo progetto ha previsto invece la donazione alla provincia di Smara di ben 40 cammelle da latte che giornalmente procura a 400 Saharawi la disponibilità di mezzo litro di latte fresco.
Per la realizzazione del progetto sono stati impegnati 30 mila euro raccolti nel territorio della Valdisieve in meno di un anno.

L’intera provincia di Smara ha ringraziato più volte tutta la popolazione di Pontassieve: questa forma di gemellaggio è ricca di valori umani e cristiani tra popoli, culture e religioni diverse.

I valori che il Giubileo di Papa Francesco intende far riscoprire!