di Eleonora Mori – Fine settimana storico quello appena trascorso a Incisa e Figline Valdarno dove i due consigli comunali hanno approvato una mozione per richiedere la legge che porterà alla fusione dei due Comuni, presentata all’unanimità dai due sindaci, Fabrizio Giovannoni e Riccardo Nocentini al presidente regionale Enrico Rossi.

Un voto importante, come lo è l’intero percorso che da diversi mesi vede impegnate le due cittadine, ma anche concreto, perché adesso i due sindaci hanno il mandato ufficiale per rivolgersi alla Regione Toscana e chiedere l’indizione del referendum che permette così ai cittadini di esprimersi in merito alla fusione.

La mozione impegna inoltre le due giunte comunali a verificare la fattibilità della fusione, un passaggio intermedio particolarmente utile per sperimentare efficaci assetti istituzionali ed organizzativi ed anche per beneficiare degli incentivi della legge sul riordino del sistema delle autonomie che porterà alcune centinaia di migliaia di euro nelle casse dei due enti.

Incisa e Figline rappresentano il primo esempio di unione della nostra regione e fra i primi a livello nazionale.

Del progetto se ne parla già da qualche anno, ma ci sono state controversie che hanno fatto ritardare la decisione: il motivo del contendere sarebbe stato quello di decidere se fare o meno le primarie per il primo candidato del Comune unico e se il futuro sindaco dovesse essere un incisano o un figlinese. Adesso i dissapori sono stati superati e sta per prendere avvio il percorso burocratico con “doppia unanimità”.

“L’approvazione della mozione è un passo fondamentale verso la fusione dei Comuni di Figline e Incisa – hanno commentato i sindaci Nocentini e Giovannoni – questo è un percorso virtuoso che, oltre ad essere uno strumento per far crescere le nostre comunità e renderle protagoniste del nuovo Comune, è anche il segnale che la politica e le istituzioni possono essere coraggiose ed innovative. A differenza di altri, il nostro non è un percorso voluto da comitati schierati contro le istituzioni: ‘Com-Unico’, questo è il nome del nostro percorso, nasce invece da un’idea politica che va al di là di ogni schieramento e che restituisce credibilità ed entusiasmo alle istituzioni coinvolgendo tutta la società civile”.