di Claudio Molinelli – Circolazione ferroviaria rallentata dalle 6.10 alle 7.45 di questa mattina sulla linea convenzionale Firenze- Arezzo, fra le località di Incisa e Rignano, per lo smottamento  verificatosi in prossimità dell’ingresso della galleria Palazzotto.
Coinvolti 11 treni regionali in servizio nel bacino del Valdarno di cui uno cancellato fra Incisa e Chiusi e dieci che hanno registrato ritardi fra 10 e 35 minuti.

Questa è solo l’ultima notizia di crolli e smottamenti  dall’inizio del 2014 in provincia di Firenze, e più in generale in Toscana e sull’intero territorio nazionale.

Abbiamo provato a fare una “lista”, non dettagliata, di questo ultimo mese.

 

31 gennaio 2014

Volterra: franano le antiche mura.

Roma: frana parte di una collina in zona Aurelio, travolte alcune baracche, i vigili del fuoco estraggono dal fango 6 nomadi. Frane anche sul raccordo anulare e sulla ferrovia Roma-Frascati.

 

1 febbraio 2014

 Panicaglia (Borgo San Lorenzo): frana in via del Cantone con interessamento di un palazzo, sette famiglie evacuate.

 

2 febbraio 2014

Frana sulla Strada Provinciale 16 che collega Greve in Chianti a Figline Valdarno ( provincia di Firenze), chiusa al traffico il 17 febbraio, con incerte prospettive sulla riapertura.

 

10 febbraio 2014

Frana sulla Strada Provinciale 34, in località Vallina (Bagno a Ripoli -Provincia di Firenze) con chiusura fino al 28 febbraio, poi spostata al 14 marzo.

 

28 febbraio/ 2 marzo 2014

Pompei: La necropoli subisce tre crolli in tre giorni. Prima una parte del Tempio di Venere, poi una porzione abbondante delle mura di una tomba nella necropoli di Porta Nocera, infine un pezzo di muro in via Nola.

 

2 marzo 2014

 Genova: crollo di un muraglione di contenimento nel quartiere Marassi, 18 famiglie evacuate.

 

3 marzo 2014

 Volterra: crolla lo sperone di roccia su Piazza Martiri della Libertà sopra l’ingresso del parcheggio sotterraneo.

 

Se non si tratta di un bollettino di guerra poco ci manca.

Il dramma è che ci stiamo abituando all’emergenza, come i deportati nei campi di sterminio che al momento della liberazione non volevano più uscire!

La pioggia, poca o molta che sia, è un fenomeno naturale e se il territorio con tutti i suoi “beni”fosse protetto, salvaguardato e manutenzionato con il rispetto della legalità basterebbe l’ombrello e le calosce!

E non si discuterebbe di spese preventive non  più differibili  da privilegiare in luogo di quelle ingenti  per riparare i danni.

E purtroppo non basta neanche l’ Oscar a Paolo Sorrentino per  “La grande bellezza” sul quale in troppi vogliono mettere il cappello!