di Claudio Molinelli – I droni, quei buffi aeromobili a pilotaggio remoto finora usati a scopi bellici, sono sempre più utilizzati per numerose e diverse applicazioni civili.

Lo scorso dicembre Amazon ha annunciato un servizio di consegna a domicilio in mezz’ora per gli acquisti sulla piattaforma di e-commerce in aree metropolitane da condurre proprio con i droni. Ora sarebbe la volta di Facebook  ad apprestarsi ad acquisire un’azienda produttrice di droni alimentati a energia solare: l’intenzione di Mark Zuckenberg è quella di portare connettività ad altri 5 miliardi di persone, anche nelle zone più remote del pianeta, con una sorte di Wi-max cielo-terra.  La riconversione dei droni da battaglia in molteplici applicazioni civili ha ricadute economiche di enorme impatto: si parla d’incremento del pil di 82 miliardi di dollari l’anno, con creazione di 100.000 posti di lavoro entro il 2025, solo per gli Usa. La stima di 10.000 droni in azione nei cieli statunitensi entro 5 anni pone una grande responsabilità nelle mani dell’Autorità Federale per L’Aviazione che deve regolamentare lo spazio aereo.

Ma aldilà di questi eclatanti sviluppi i droni volano già in tutto il mondo. I più semplici volano a bassa quota come quelli impiegati nella lotta al bracconaggio in Kenya per contrastare il depredamento delle zanne degli elefanti. Altri modelli sono utilizzati, per esempio in Florida, per prevedere le rotte dei tifoni con rilevazioni eseguite nell’occhio delle perturbazioni. L’agricoltura risulta il settore più fecondo di applicazione: si possono monitorare i terreni da fertilizzare e lo stato di salute delle piante.

Anche il nostro territorio comincia a utilizzare i droni per la difesa ambientale.

Alcuni giorni fa su una porzione di terreno di circa 1500 mq lungo Via Palagio a Colognole, nel Comune di Pontassieve, sono stati realizzati i rilievi con il drone finalizzati alla realizzazione di un intervento di sistemazione e prevenzione  all’interno del piano di consolidamento delle frane del programma di opere pubbliche del 2014.

Questa porzione di strada – che si trova nella parte più alta dei 114 kmq di estensione del territorio comunale – è soggetta da anni a movimenti franosi di causa pregressa con evidenti fenomeni di abbassamento e deterioramento della copertura stradale e che periodicamente vengono “tamponati” con interventi di livellamento. L’ultimo intervento di questo tipo è stato fatto poche settimane fa dopo le abbondanti piogge del mese di febbraio. Adesso l’amministrazione ha deciso insieme alla proprietà dei due terreni interessati di realizzare un intervento più duraturo nel tempo.

La sistemazione del dissesto e la prevenzione agiscono in questo caso su una strada dove la viabilità è essenziale per mantenere lo sviluppo socio-economico di numerose aziende agricole e strutture turistico ricettive a carattere enogastronomico.