– di Giuseppe Ponterio – 

L‘omaggio di tutto il mondo a Elisabetta II è sotto gli occhi, in attesa dell’estremo saluto di lunedì 19 settembre 2022.

C’è , però, una piccola parte, silenziosa, famosa perchè di questo mondo accoglie il “tetto”, lontana e per molti aspetti ancora misteriosa, che vuole fare la sua parte.

In antichità i Gurkha erano una popolazione di pastori e il loro nome ha origine dalla valle Gorkha’, nel Nepal occidentale. Dopo aver combattuto contro i colonizzatori inglesi, gli abitanti indigeni della zona, i Gurkha appunto, iniziarono a essere arruolati come volontari proprio nell’esercito della Compagnia britannica a partire dalla conclusione della guerra anglo-nepalese del 1812 – 1815.

Durante questi combattimenti, i soldati mostrarono forti attitudini al combattimento: per questa ragione, l’impero britannico costituì una brigata che fu poi impegnata in diverse guerre coloniali. Una volta entrati a far parte ufficialmente dell’esercito anglo-indiano, i Gurkha combatterono anche nelle due guerre mondiali , impegnati nella battaglia di Gallipoli nel 1926 e nella seconda guerra mondiale anche in Italia.

Dopo l’indipendenza indiana, alcuni reggimenti vennero inseriti nella British Army, costituendo il Royal Gurkha Riflemen.

Sono i figli più orgogliosi di una terra che essi onorano come sede degli dei, la “dimora dei ghiacci”, l’Himalaya. Sin dalla nascita, nel gelo delle alte vette del mondo, i genitori li abituano a non sentire la fatica, a camminare molte ore al giorno per compiere le funzioni più semplici, come trovare il cibo, o procedere per giorni senza sosta con un malato sulle spalle per portarlo in qualche lontano centro medico, nella valle di Kathmandu.

“Gorkha Regiments”: piccoli, robustissimi e di una temerarietà leggendaria, sono il corpo speciale più apprezzato da Elisabetta che per tutta la vita ha mantenuto un rapporto particolare con il Nepal.

Una coincidenza che fa pensare: è’ il 2 giugno 1953 quando Elisabetta viene incoronata, lo stesso giorno viene annunciata la “conquista” dell’Everest, la vetta più alta del mondo, una notizia che impegna diversi giorni per raggiungere Londra dal Campo Base!

Nel 1961 Elisabetta e il Principe Filippo, si recano in Nepal per la prima volta, la visita dura quattro giorni, quando ancora i turisti stranieri nel Paese erano assai rari.

La visita fu un grande successo, il mondo non conosceva il regno del Nepal e re Mahendra seppe usare l’importanza mediatica della visita a suo vantaggio.

Anche Edmund Hillary, il conquistatore dell’Everest, si trovava a Kathmandu e ricevette dalla regina nell’Ambasciata britannica il titolo di “Sir”!

Nel 1986, esattamente 25 anni dopo, Elisabetta torna in Nepal: stavolta il re era il figlio di Mahendra, Birendra, anche in questo caso i Nepalesi dimostrano a Elisabetta tutta la loro simpatia: aspettaci lassù, Elisabetta!!