– di Paola Pisano

Dada: un Progetto che molto successo ha avuto nell’Istituto comprensivo di Figline Valdarno, un approccio didattico innovativo che il Collegio Docenti della Scuola Secondaria di primo grado “Masaccio” di San Giovanni Valdarno ha deciso di fare suo!

Da docente di materie letterarie sono felice di potermi mettere alla prova in una Didattica per Ambienti Di Apprendimento: ecco cosa significa l’acronimo, un modo diverso di concepire “fare scuola”, basti solo pensare allo spostamento logistico dei ragazzi da una classe all’altra, secondo la materia in orario.

Così l’aula di italiano, come quella di matematica o di lingua straniera, o di arte …. diventa un mondo da scoprire, nel quale inoltrarsi in modo attivo, un mondo caratterizzato da approcci laboratoriali, modificabili secondo le necessità degli alunni che lo abitano e che diventano così il centro del processo di apprendimento.

Per me sicuramente una forte emozione: poter finalmente promuovere in modo nuovo il successo scolastico di ogni studente, a partire dalle sue reali potenzialità.

Un ambiente di apprendimento da personalizzare e contestualizzare alle discipline di mia competenza : la letteratura, la storia, la geografia , un ambiente in grado di sviluppare in ogni ragazzo la motivazione, quella che spesso non sa neanche di avere, stimolare la sua personale opportunità di conoscere e quindi di apprendere.

Certo, questo presuppone una visione didattico – pedagogica molto diversa da quella “tradizionale”.

Personalizzare l’aula significa in fondo “personalizzare” anche la propria metodologia, cambia il rapporto con gli studenti che da ora in poi vengono responsabilizzati in maniera diversa, all’insegna di una necessaria fiducia. Dovremo sollecitare necessarie forme di interazione e collaborazione: un aiuto scambievole, i più grandi che aiutano i più piccoli .

I ragazzi devono essere educati alla gestione degli ambienti che diventano “comuni”, in modo da trasformare la scuola del “dovere” in scuola del “volere e del vivere”, perchè è solo così che si riesce a promuovere davvero la cittadinanza attiva, il senso di appartenenza e di comunità educativa.

Finalmente spazi anonimi diventano spazi ricchi di emozione e di conoscenza: è l’opportunità di esprimere anche la nostra creatività di docenti!

Sì, perchè io sono convinta che: “Il primo passo per migliorare le proprie prestazioni consiste nell’identificare la necessità di un miglioramento”. (D. Goleman)