di Claudio Molinelli – la Sala delle Colonne di Pontassieve ospita dal 13 settembre al 26 ottobre  la mostra “MEMORIAeDIVENIRE”…e  due, che rende omaggio ai 50 anni dell’attività artistica di Giuseppe Ciccia. L’artista siciliano, ormai toscano d’adozione, aveva già festeggiato lo scorso anno questa ricorrenza con una grande mostra dal titolo analogo a Palazzo Medici Riccardi a Firenze. Questa esposizione è diversa e presenta opere recenti pensate apposta per lo spazio della sede di Pontassieve, mostrando solo nella sala antistante un piccolo numero di opere scelte della produzione precedente.

La critica Lia Bronzi tratteggia un breve ritratto artistico dell’autore: “ Giuseppe Ciccia, tra i maggiori esponenti italiani dell’arte informale e astratta, si basa molto sul colore e l’emozione che esso trasmette.  Il titolo della mostra è già programmatico, il pittore filtra le immagini della memoria attraverso le sue esperienze. Con l’eliminazione degli elementi più formali si raggiunge l’astrazione; e soprattutto risalta la bellezza del colore, che quasi gronda nelle opere di Ciccia: nella sua arte c’è qualcosa di vivo, vero e tangibile. Egli ci porta una ventata dei colori della Sicilia e della Toscana”.

Giuseppe Ciccia si sofferma in particolare sull’installazione “Lo spazio interrotto”, forse l’opera più significativa della mostra: “ Si tratta di un pannello di 2 metri per 12, appositamente concepito per quest’esposizione. Partendo dal concetto che qualunque spazio può essere manipolato, montando il pannello e facendolo girare intorno a una colonna ho inteso interrompere la continuità dello spazio della Sala delle Colonne. Il progetto era già esistente e per comporlo in loco è occorsa un’intera mattinata”.

Guardando le opere esposte assistiamo a un’esplosione di colori e di segni che campeggiano con forza, quasi con violenza, spesso su sfondi bianchi. Molte le tele quadrate, che rappresentano variazioni dello stesso modulo. Ricorrente la presenza di segni che ricordano i graffiti rupestri di popoli preistorici, come nell’opera “Gli opposti”.  Ci si imbatte poi in un manichino che gronda letteralmente colore, e anche in uno specchio con disegni incisi sulla superficie. L’enorme pannello, “Lo spazio interrotto”, pieno di scritte, graffiti, segni e parole, tra cui una poesia, compendia un po’ tutte le caratteristiche dell’espressione artistica dell’autore. Ma altrettanto significativo ci pare “Ire”, una sorta di originale collage sovrapposto a una foto dell’artista che dipinge.

E’ un’arte, quella di Ciccia, che mostra analogie con vari esponenti dell’astrattismo, in particolare con Jackson Pollock, il maestro americano dell’”Action painting”. Interrogato su ciò ecco cosa risponde Ciccia: “ In effetti ho molto amato Pollock, cui forse, col dovuto rispetto, mi apparenta una certa espessività veloce; ma l’artista americano esprimeva una violenza chiusa in sé stessa, mentre la mia è piuttosto rivolta alla vita e alla speranza: anche nell’opera “No all’autodistruzione” , presente qui nella saletta d’ingresso, composta nel 1986 dopo l’esplosione della centrale di Chernobyl, c’è una luce di speranza che delimita il quadro. Voglio ricordare che nel 1975 fui tra i fondatori del movimento artistico e culturale dell’Assurgentismo” che voleva restituire all’arte una centralità nella vita dell’uomo. Mi batto per un coinvolgimento della pittura con tutte le arti, amo dipingere con la musica e cerco di donare una musicalità al colore”.

Giuseppe Ciccia “MEMORIAeDIVENIRE”…e due  – Dal 13 settembre al  26 ottobre 2014.  Sala delle Colonne, Palazzo Comunale, Via Tanzini 32, Pontassieve.

Orari:  martedi, mercoledi, giovedi, sabato, domenica: 16-19- venerdi: 9,30-12,30 – lunedi: chiuso. Ingresso libero.

Info: Dipartimento Cultura, Comune di Pontassieve, tel:055 8360343/344   www.comune.pontassieve.fi.it/culturacultura@comune.pontassieve.fi.it