di Claudio Molinelli –  Elio De Luca, artista calabrese di origine ma toscano d’adozione, vive e lavora a Prato, è una delle figure più in vista dell’arte italiana contemporanea dove si è affermato soprattutto per le tecniche del pastello a olio su carta gialla e del cemento dipinto a olio. Due mostre aperte simultaneamente a Fiesole, Sala del Basolato, e a Pontassieve, Sala delle Colonne, con la stessa durata fino all’11 maggio 2014, presentano opere rappresentative delle due tecniche dell’artista, pur riunite sotto un unico titolo “Donne e miti” e con lo stesso catalogo.

La mostra di Fiesole è incentrata sulle donne dipinte a pastello, soggetto privilegiato della pittura di De Luca, mentre la mostra di Pontassieve contiene le composizioni in cemento dipinto a olio dedicate ai miti.

Daniela Pronestì ci aiuta a inquadrare criticamente l’artista e le sue opere esposte a Pontassieve: “ E’ questo il primo incontro dell’autore con la mitologia classica; i soggetti derivano dalle Metamorfosi di Ovidio fonte inesauribile d’ispirazione artistica. Il mito è divenuto una parte integrante della nostra cultura, rappresenta il cuore della saggezza antica e per questo è sempre vivo e attuale; De Luca si confronta col mito, operazione rischiosa e complessa dovendosi rapportare a un vastissimo repertorio iconografico. E l’impresa riesce perché il mito serve all’artista per alimentare quel sentimento del tempo che percorre le sue produzioni e per esaltare l’atemporalità dell’opera d’arte. Le immagini mostrate sembrano provenire da una dimensione temporale lontana con i paesaggi arcaicizzanti d’impostazione prerinascimentale che ricordano quelli di Giotto. Le figure sono ieratiche e imponenti, con volumi solidi e definiti, i volti dai grandi occhi riportano alle madonne bizantine. La chiarezza della forma esprime la ricerca dell’essenza delle cose. La tecnica pittorica presenta qui una novità: De Luca si serve di pigmenti puri che diluisce e stende su fondi di cemento applicati a tela grezza; è un incursione nel polimaterismo contemporaneo, con uso di materiali extra artistici, che provocano un’impressione di finto invecchiamento, una sorta di “effetto affresco”.

Pierfrancesco Listri integra il profilo dell’artista: “ Le donne di De Luca sono concreti fantasmi che appartengono al regno delle madri, i suoi dipinti femminili sono un omaggio alla creaturalità. L’opera dell’artista si colloca a monte della cultura, non è imbevuta d’intellettualismo. Egli è da sempre un pittore mitico e la sua rilettura della mitologia la costituisce come speranza e giudizio sul mondo. Credo che lo stupore delle sue donne sia vicino alla preghiera, tanto che sentirei di dire che siamo in presenza della anticipazione di una nuova stagione creativa di Elio De Luca, dal mito al sacro”.

Visitando la mostra, torniamo indietro nel tempo riscoprendo le figure mitologiche conosciute sui banchi di scuola, Narciso, Arianna, Teseo, Il Minotauro. Il fascino arcano ed enigmatico dei volti ricorda davvero i dipinti antichi. Le qualità che risaltano maggiormente sono la grazia e l’armonia, perfettamente incarnate dal quadro delle “Esperidi”. Dominano il rosso dei capelli delle donne e l’azzurro dei loro occhi, così come due tonalità dei colori di fondo dei dipinti: una chiara, calda, sull’ocra, e l’altra più scura fredda, di un azzurro indefinibile.

Elio De Luca ci conferma che l’esposizione è stata realizzata esclusivamente per la Sala delle Colonne perché non ci poteva essere sede più appropriata per una mostra sul mito e spiega la dedica alla madre Elisabetta che tra un mese compie 100 anni.

 

“Donne e miti” di Elio De Luca, fino al 11 maggio 2014, Sala delle Colonne, Palazzo comunale, Via Tanzini, Pontassieve. Ingresso libero.

Orari: martedi, mercoledi, giovedi, sabato, domenica: 16.00-19.00; venerdi: 9.30-12.30; lunedi chiuso. Info: Comune di Pontassieve- Dipartimento Cultura: 055 8360343/344. cultura@comune.pontassieve.fi.it