direttore – Si è chiusa anche la settima edizione di I profumi di Boboli.

Qualche riflessione… sotto l’ombrello.

Il tempo non è stato propizio e il momento storico economico (e continuiamo, malgrado tutto, a chiamarlo momento!!) neanche!

Ma le persone sono venute, eccome!

Solo domenica 19 maggio, fra una goccia e l’altra, sono entrate 2.186 persone!

Un buon risultato se si pensa a tutte le penalizzazioni di cui la manifestazione, malgrado l’impegno dell’organizzazione ad incentivare la fruizione del patrimonio artistico del Paese e l’economia delle imprese artigiane (e tutto questo in totale assenza di contributi sia pubblici che privati) è vittima: a quelle già indicate si aggiunge, ad esempio, il costo del biglietto di ingresso in Boboli per i non residenti nel Comune di Firenze, a totale appannaggio della concessionaria dello Stato, che quest’anno durante la manifestazione ammontava a € 10,00, non pochi se si pensa anche solo a una coppia che si muove da Scandicci per una giratina nell’unico giardino di Firenze, magari con l’ambizione di acquistare un bagno schiuma all’olio di Argan!

Ma parliamo di “fascino”…ne abbiamo così bisogno tutti!

Boboli è sempre Boboli, riscoprirlo sempre una gioiosa sorpresa!

L’Orto della Botanica inferiore nella sua forma più smagliante: ai limoni storici del Giardino si sono affiancati quelli di Garden Pool, forse più vigorosi nell’aspetto e nei colori, ma con meno cose da raccontare.

Ai tradizionali “profumi di Boboli” quelli di mille piante aromatiche provenienti dai Giardini in fiore a Villa Borbone di Viareggio in preview.

L’Istituto Agronomico per l’Oltremare nella sua veste di partner patrocinante ha accolto i visitatori all’ingresso con la presentazione, straordinaria e sconosciuta per molti, delle rarità del suo Giardino tropicale e dei progetti di sviluppo in Pakistan e Burchina Faso: una presenza di prestigio quanto formativa e garbata che tanto interesse ha destato nel pubblico al punto che molte sono state le prenotazioni di visite guidate gratuite programmate durante tutto il corso dell’anno ( tm 335 5918458).

 

Il mezzo mobile dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, special guest della manifestazione, ha rappresentato un vero e proprio polo di attrazione: prodotti tradizionali appartenenti all’immaginario collettivo dei meno giovani come il cordiale e la china, ma anche una linea cosmetica essenziale nella forma, ma di alta qualità; la presenza delle “divise” grigioverdi, poi, un tocco di signorilità e cultura sempre più rare.

 

A fianco delle presenze divenute ormai “di casa”, come le storiche erboristerie Gremoni e San Simone, new entry originali e di alto profilo qualitativo: la cosmesi al latte di asina dell’antica farmacia Astrua, e quella all’olio d’oliva del Chianti di Tosca, le coroncine di fiori di Pignalandia, l’antiquariato da giardino di All’Origine.

Gradito ritorno quello della Spezieria de Venezia , linea di prodotti su formulazione dei ricettari della cosmesi veneziana del XV secolo, e ancora …il mondo botanico “porcellanato” di Giovanni Murtas, decoratore della Richard Ginori in diretta!

Non è mancato neanche quest’anno l’impegno sociale dell’Associazione I profumi di Boboli: sempre significativa la presenza del centro polifunzionale La fenice, attivo presso l’Albergo popolare F. Mazzei: un laboratorio dal vivo di candele profumate, sotto l’abile regia del maestro candelaio Gianni Banci, in collaborazione con la Ronda della carità dagli ospiti della struttura ASP Montedomini del Comune di Firenze.

Detto questo tutti all’appuntamento: dal 24 al 27 maggio 2014