a cura della redazione di OrientePress – Una serie di decisioni prese da Roma che penalizzano fortemente i piccoli comuni e mettono a rischio la loro identità. Il consiglio di Londa chiede di cancellarle, con un documento proposto dalla Giunta e approvato all’unanimità.

Sono cinque i punti su cui si focalizza: il primo riguarda il patto di stabilità, con la legge 183/2011, sarà applicato dal 2013 anche ai comuni tra i 1000 ed i 5000 abitanti, mentre l’ANCI, l’UPI, l’UNCEM chiedono da tempo sia tolto anche per i Comuni sopra i 5000 abitanti.

Il Comune di Londa, quindi chiede di non applicare il patto di stabilità, per permettere ai comuni, che hanno i finanziamenti necessari, di poter realizzare le opere utili ai cittadini, liberando circa 90 milioni di investimenti che potrebbero anche dare una forte spinta all’economia.

Il secondo punto è relativo alle assunzioni a tempo indeterminato: dal 2012 esiste un vincolo che non permette di impegnare per queste più del 50% delle spese effettuate nel 2009. Se il vincolo rimane il comune di Londa come gli altri comuni, si trova in difficoltà per assumere personale e garantire servizi indispensabili per i cittadini. Vi è poi il problema, che dal 2013 i comuni sotto i 5000 abitanti, si vedono costretti ad associare con altri comuni tutte le funzioni e servizi, togliendo di fatto ai comuni stessi l’autonomia di gestione. Anche in questo caso il comune di Londa chiede di eliminare questo vincolo , lasciando ai piccoli comuni l’autonomia di scelta.

Inoltre il Consiglio chiede di non ridurre il numero di assessori (da 4 a 2) e consiglieri (da 12 a 6), per rimarcare la loro importanza come elementi portanti della democrazia ed anche perché i costi di queste figure sono esigui (circa 100 € all’anno). Non è così che si eliminano gli sprechi della “casta”, così si indebolisce la rappresentanza democratica dei cittadini, che volontariamente si mettono al servizio del loro Comune.

Infine il Consiglio richiede che sia restituito ai comuni il 100% dell’IMU delle seconde case e degli altri immobili, per non dover ridurre i servizi e non dover aumentare sostanzialmente le aliquote ai cittadini. Se così non sarà il comune di Londa perderà circa 95.000 euro di entrate con gravi ripercussioni per il bilancio e il normale svolgimento dei servizi.

Il Sindaco Aleandro Murras che è stato, insieme agli assessori del Comune, il promotore dell’ordine del giorno, si dichiara “molto soddisfatto dell’approvazione all’unanimità dell’ODG. E’ importante mettere a conoscenza dei cittadini le continue difficoltà con cui gli amministratori quotidianamente devono operare – prosegue Murras -sia dal punto di vista dei continui crescenti lacci normativi, che per i continui tagli dei trasferimenti statali. L’ordine del giorno sarà inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Capigruppo della Camera e del Senato, all’ANCI, all’UPI, all’UNCEM, alla Conferenza delle Regioni, ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Firenze, con la speranza – conclude Murras – che a seguito di tale iniziativa si possano creare le condizioni per ottenere dei risultati concreti a favore dei comuni e dei cittadini amministrati”.